1990, l’anno dei mondiali di calcio in Italia, l’anno delle notti magiche di una calda estate nel pallone e l’anno di quell’immensa delusione calcistica che chi c’era non scorderà mai.
La pallavolo in Italia sta vivendo anni d’oro, sono gli anni della rivalità infinita che corre lungo la Via Emilia, quella tra Modena e Parma. Ma altre realtà stanno nascendo tra investimenti importanti e palazzetti pieni: Ravenna, Milano e Treviso iniziano a sedere tra le grandi del pallavolo e il campionato italiano è il più bello del mondo. Il campionato 89-90, quello che porta ai mondiali ha visto la vittoria della Maxicono Parma che dopo anni di vittorie di Modena è tornata a prendersi quel tricolore.
E anche la nazionale italiana sta vivendo un momento importante della sua storia. Nel 1989,in Svezia, per la prima volta l’Italia ha vinto gli Europei in una finale contro i padroni di casa e nel 1990 l’Italia ha già trionfato ai Goodwill Games, ai Giochi del Mediterrano e nella World League. Il condottiero di questa squadra è argentino e viene da Mar De Plata. Il suo nome è Julio Velasco
Si gioca in Brasile, si gioca al Maracanazinho, a poche centinaia di metri dal mitico Maracana. Due sono le grandi favorite, il Brasile padrone di casa e la fenomenale nazionale cubana guidata da Joel Despaigne, forse il più forte di tutti i tempi.
L’inizio azzurro è soft: 3-0 al Camerun e 3-1 alla Bulgaria. L’ultimo incontro del girone è con Cuba e la sconfitta è netta e pesante tanto da portare qualche critica a coach Julio Velasco. Ma è proprio in questa partita che nasce la convinzione di potercela fare.
Ottavi e quarti di finale si rivelano due passeggiate: 3-0 alla Cecoslovacchia, 3-0 all’Argentina.
La semifinale è fuori casa, contro il Brasile e contro una torcida di 25000 mila persone che scatena un tifo assordante e continuo. E il primo set è solo verde-oro con Negrao e Tande scatenati: 15-6.
Ma quest’Italia capitanata da Andrea Lucchetta non molla, anzi punto dopo punto, cambiopalla dopo cambiopalla prende fiducia e vince il secondo set 15-9 e il terzo 15-8 davanti ad pubblico incredulo davanti alla prestazione italiana. Il quarto set vede la reazione brasiliana: 15-8 e si va al quinto infinito e indimenticabile set. L’Italia va 9-5, il Brasile torna sotto: è un drammatico punto a punto che dura fino al 14-13.
Ed ecco Cuba, i più forti tecnicamente, i più forti fisicamente capitanati dal Diablo Despaigne. Il sestetto base azzurro non cambia: Tofoli in regia, Bernardi e Cantagalli in banda, capitan Lucchetta e Gardini centrali, Zorzi opposto. Anche in quest’occasione l’Italia parte male e il primo set si chiude 15-12 per i caraibici anche a causa di qualche errore di troppo di Cantagalli che viene sostituito negli ultimi minuti per riposarsi e tornare decisivo.
E Luca Cantagalli non sbaglierà più nulla. Il secondo e il terzo set sono autentici capolavori azzurri:
Sono due set di fantapallavolo che si chiudono sul 15-11 e 15-6. Il quarto set è ancora dominio azzurro fino al 10-5 poi esce il cuore cubano ed esce la forza di una fenomenale squadra caraibica che si porta sul 14-13. Ma quest’Italia vuole questo mondiale e si porta sul 15-14.
Cuba annulla otto match point, tutti allo stesso modo: palleggio di Diago e attacco di Despaigne. Fino al match point numero nove:
È l’immagine di Bernardi e Gardini sul seggiolone dell’arbitro, è la voce rotta dall’emozione dello storico Jacopo Volpi, è la festa di una generazione immortale che lascerà un segno nella storia della pallavolo, è un capolavoro di una squadra composta da campioni veri e uomini veri, è il passaggio di questa nazionale nella leggenda sportiva. E in Italia scoppia l’amore per questo sport così bello e così appassionante.
Con un rammarico grande, forse una ferita ancora aperta per questa magica squadra: e quel rammarico si chiama Olimpiade e le due delusioni cocenti di Barcellona e Atlanta. Una generazione di fenomeni a cui è mancato solo quell’alloro a cinque cerchi.
Ma la storia non cambia, rimarrà sempre la generazione d’oro di Julio Velasco e di quei 12 uomini che quel giorno a Rio de Janeiro hanno scritto per sempre la storia della pallavolo italiana, nomi che ancor oggi fanno correre un brivido di emozione nella schiena di tutti gli appassionati di sport: Andrea Anastasi, Lorenzo Bernardi, Marco Bracci, Luca Cantagalli, Ferdinando De Giorgi, Andrea Gardini, Andrea Giani, Andrea Lucchetta, Marco Martinelli, Roberto Masciarelli, Paolo Tofoli, Andrea Zorzi (e ora forse quel brivido di emozioni ce l’avete anche voi)
Ph di copertina: Mondiali.it