È stato bellissimo, perché è stata la prima volta, è stato bellissimo per il gioco espresso e perché le squadre del nord erano finalmente state sconfitte, è stato bellissimo perché quella squadra aveva creato un fortissimo legame con la città, è stato bellissimo perché è stato il primo scudetto della Fiorentina.
Al comando due uomini entrati per sempre nella storia di Firenze: Enrico Befani, presidente dal 1952 e Fulvio Bernardini, allenatore alla guida dei gigliati dal 1953 che in pochi anni seppe creare un giocattolo perfetto.
Il suo motto:
“…niente catenaccio, qui si vince con il gioco e con giocatori con i piedi buoni”
La Fiorentina chiuse il campionato 1955 al quinto posto, ma già dall’estate scorsa Bernardini e Befani avevano in mente il grande colpo, quel colpo che risponde al nome di Julinho. Era sicuro Bernardini:
“ Se riusciamo a prendere Julinho, vinciamo lo scudetto”
Ma non c’è solo Julinho. C’è una squadra forte che vuole portare il tricolore in riva all’Arno.
Il campionato dei Viola inizia con un pareggio a Busto Arsizio, ma il primo segnale forte arriva alla terza giornata in cui la Fiorentina sconfigge la Juve a Torino con un roboante 4-0 con la doppietta di Virgili e i gol di Magnini e Montuori. Ma c’è una giornata che forse segna ancor più la svolta di quel campionato ed è il derby dell’Appennino a Bologna.
Quel giorno inizia lo show di una squadra spettacolare: il genio di Julinho inventa, Virgili e Cervato concludono, finisce 2-0. All’ottava giornata il 2-0 al Torino e la Viola è in testa alla classifica. È il Milan il detentore del campionato ma quando i Viola scendono a San Siro è una lezione di calcio: Montuori e Virgili siglano l’ennesimo trionfo. Nel calcio delle Tv di oggi una data significativa: il 31 Dicembre Fiorentina-Napoli va in diretta TV, è la prima volta e per la cronaca finisce 4-2 con doppiette di Montuori e di Virgili.
È giusto ricordare altre tre partite, quelle con le grandi del Nord che fino a quel momento dominavano ( e lo faranno anche dopo). Montuori e Prini per il 2-0 alla Juve a febbraio, la doppietta di Virgili e Prini per il 3-1 a Milano con l’Inter e poi la grande bellezza e il grande capolavoro del 15 Aprile 1956. Quel giorno a Firenze arriva il Milan. Quel giorno segnano Prini e due volte Virgili, quel giorno l’Italia intera assiste a un’opera d’arte dello squadrone di Bernardini, e a Firenze di arte se ne intendono. Finisce 3-0, un 3-0 netto, spettacolare e indimenticabile per tutto il popolo Viola.
Ha una inusuale maglia verde quel giorno la Viola che finisce nella copertina della Domenica del Corriere a celebrare il trionfo di una squadra e di una città.
Sarà Trieste a decretare il primo scudetto Viola, con cinque giornate di anticipo, infrangendo tanti record.
È stata la prima volta e per questo è stato più bello.
Impossibile dimenticare quella squadra, orgoglio del calcio italiano, e orgoglio di una delle città più belle del mondo.
Giuliano Sarti in porta, Ardico Magnini e Sergio Cervato terzini, il capitano Francesco Rosetta stopper; a centrocampo Giuseppe Chiappella, Armando Segato, Guido Gratton e Maurilio Prini; in attacco Julio Boelho detto Julinho, Miguel Angel Montuori e Giuseppe Virgili.
Tanti di loro si innamoreranno di Firenze creando quel legame che rese ancora più forte questa squadra e tanti di loro scelsero di vivere a Firenze alla fine della loro carriera.
È questa una pagina bellissima di calcio: è la storia della squadra della città con la cupola del Brunelleschi, con gli Uffizi, con Santa Croce e con Palazzo Pitti, è la storia della squadra di una città in cui se sali nella collina di Fiesole puoi vedere tutte le sue innumerevoli opere d’arte.
E in quella stagione 1955-56, una nuova opera d’arte si aggiunge alla storia di Firenze, il suo colore è Viola, il suo nome è Fiorentina.
E la prima volta non si scorda mai. FIORENTINA CAMPIONE D’ITALIA
Ph di copertina: it.wikipedia.org