Settembre 1969, inizia il campionato di calcio che porterà al Mondiale messicano. Squadra campione in carica è la Fiorentina che qualche mese prima ha vinto per la seconda volta il tricolore davanti alla sorpresa Cagliari
E anche il campionato 1969-1970 inizia con queste due squadre davanti alla classifica. Alla quinta giornata lo scontro diretto giocato a Firenze, fino a quel momento a punteggio pieno, vede la vittoria dei sardi con un rigore di Gigi Riva, lombardo che si è innamorato della Sardegna.
L’ambiente cagliaritano viene un po’ scosso dalla squalifica di 5 mesi dell’allenatore Manlio Scopigno: lo sostituisce Ugo Conti che porta la squadra al titolo d’inverno. La sesta di ritorno è forse il momento più difficile dell’anno per il Cagliari: la Juventus reduce da sei vittorie consecutive vince a Vicenza mentre i rossoblu vengono sconfitti a Milano dall’Inter da un gol di Boninsegna. La Juve è a -1. Ed è forse in questo momento dove esce la forza interiore di questa squadra che rappresenta un’intera regione: la squadra si unisce, sconfigge nettamente il Napoli e si riporta a +2.
Si arriva così alla nona giornata, la partita che tutti i tifosi cagliaritani ricordano:
Un’autorete di Niccolai porta avanti i bianconeri, ma ‘Rombo di Tuono’, Gigi Riva, pareggia a fine primo tempo. È Anastasi su rigore a riportare avanti i bianconeri, ma sempre dagli undici metri, ancora Gigi Riva realizza quel 2-2 che profuma di scudetto e di storia. E la settimana successiva mentre all’ Amsicora il Cagliari supera il Verona, la vecchia signora cade a Firenze: il Cagliari va a +4 e tutta la Sardegna capisce che quel momento tanto atteso sta arrivando.
È una domenica in cui la città si sveglia gioiosa dal lungomare di Via Roma al Poetto, dal bastione di Saint Remy a Cala Mosca in attesa di un miracolo che sta diventando realtà.
le radioline sintonizzate con Roma dicono che la Juve è sotto 2-0 con la Lazio e che il Cagliari è campione. Al minuto 88 il suggello sul trionfo lo firma Gori: Cagliari-Bari 2-0. Le parole di Sandro Ciotti:
«Il Cagliari è Campione d’Italia, la folla si riversa in campo senza peraltro eccessiva indisciplina ma diremmo, quasi con pacatezza, con molto civilismo come del resto è costume della folla sarda, mentre Riva e Gori non riescono a liberarsi dall’abbraccio frenetico dei tifosi»
Sandro Ciotti, 12 Aprile 1970
Il Cagliari è per la prima volta campione d’Italia, ha sconfitto le grandi del Nord ed ha mostrato come a volte i miracoli possono avvenire.
Ma sarebbe riduttivo parlare di miracolo, perché quel Cagliari era forte e ben organizzato con una società solida alle spalle e la stessa nazionale portò in Messico 5 campioni d’Italia che vestivano rossoblu.
È la vittoria di una regione che anche grazie a quel successo inizia a far parlare di sé e delle sue splendide coste che tutto il mondo ci invidia. È la vittoria di chi riempe ogni domenica l’Amsicora, magari partendo dalle montagne dell’entroterra la sera prima.
E questo anche grazie a uno degli artefici del trionfo, quel Manlio Scopigno che spesso fumava con i giocatori e si divertiva con loro, come all’interno di una grande famiglia che viveva assieme in una foresteria. È la vittoria di Ricky Albertosi, solo 11 gol subiti, allenarsi con Riva serviva a diventare un gran portiere. È la vittoria della linea difensiva con Mario Martiradonna, Giulio Zignoli, Pierluigi Cera, Communardo Niccolai e Giuseppe Tomasini, una difesa imperforabile. È la vittoria del centrocampo con un sontuoso Angelo Domenghini, l’indimenticabile Nenè de Carvalho e Ricciotti Greatti. È la vittoria di Sergio Gori, attaccante che affianca il fenomeno. E infine è la vittoria di Gigi Riva, lombardo di Leggiuno che dice no alle grandi del calcio per amore di una cittá, Cagliari e di una terra, la Sardegna.
È una delle pagine più belle del calcio italiano, forse la pagina più bella della storia della Sardegna. Il CAGLIARI È CAMPIONE D’ITALIA
Foto copertina: https://www.foxsports.it/2017/04/12/cagliari-scudetto-riva-1970/