Francia 98 è l’ultimo mondiale del millennio e il primo a 32 squadre per una manifestazione che ormai unisce e incolla tutto il mondo davanti alla TV. Il mondiale torna in Francia 60 anni dopo, da quell’ultima edizione prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. E se i mondiali raccontano anche le storie delle nostre vite, il 1998 per chi scrive è il mondiale degli esami di maturità, tra libri e partite.
L’Italia arriva al mondiale dopo molte vicissitudini: Arrigo Sacchi dopo Usa 94 ha continuato il suo percorso come allenatore fino a Euro 96. In Inghilterra dopo un convincente esordio con la Russia, la sconfitta con la Rep.Ceca e il pareggio con la Germania causano l’eliminazione. La panchina viene affidata a Cesare Maldini. Il girone di qualificazione vede come avversarie Inghilterra (reduce dall’umiliazione a USA 94) e Polonia: l’Italia giunge seconda e allo spareggio affronta la Russia. In Russia, sotto la neve e il gelo finisce 1-1, a Napoli segna Casiraghi e l’Italia vola in Francia.
Le 32 squadre sono divise in 8 gironi: passano le prime due, non ci sono piu i ripescaggi delle migliori terze, è vietato sbagliare.
Il 10 Giugno in uno splendido stadio Saint Denis ha inizio il mondiale. La cerimonia d’apertura ormai ha uno stile da Olimpiadi con giochi di colori, luci e spettacolo a dimostrazione di uno show sempre piu grande e sempre piu imponente. Scendono in campo i campioni in carica del Brasile e la Scozia: vince il Brasile 2-1, ma non convince. E’ il girone in cui fanno parte anche Marocco e Norvegia. All’ultimo giornata mentre il Marocco sta sconfiggendo 3-0 la Scozia dopo una partita fantastica, il Brasile già primo e già qualificato è in vantaggio 1-0 con la Norvegia: ma nei minuti finali la Norvegia ribalta tra le lacrime marocchine e qualche dubbio sulla serietà dei Brasiliani.
Tutto facile per i padroni di casa nel gruppo C: tre vittorie con Sudafrica, Arabia Saudita e Danimarca. Avvincente il gruppo E dove Olanda e Messico passano il turno a spese di Belgio e Corea del Sud: emoziona il Messico che per ben due volte recupera da 0-2 con Olanda e Belgio e si qualifica agli ottavi. Nel gruppo G facile passaggio anche per Inghilterra e Romania contro Colombia e Tunisia: dopo lo choc Escobar il calcio in Colombia sta vivendo una fase di forte crisi. Il gruppo H vede Argentina e Croazia superare Giamaica e Giappone senza difficoltà: da segnalare la vittoria storica della Giamaica contro i nipponici. Il gruppo F da un punto di vista calcistico dice poco: Germania e Jugoslavia passano il turno contro Stati Uniti e Iran, ma in questo gruppo si fa la storia con una partita tra due paesi dalla forte connotazione politica, quella tra Stati Uniti e Iran (la storia di questo mondiale). Il gruppo D è quello più avvincente e appassionante: in una partita spettacolare, forse la piu bella del mondiale, la Nigeria supera 3-2 la Spagna di Clemente che viene messa con le spalle al muro. La seconda giornata è un assedio spagnolo contro il Paraguay, ma Chilavert para tutto e finisce 0-0. A poco serve il 6-1 finale con la Bulgaria: la Spagna ,una delle favorite, è fuori dal mondiale.
Con gli ottavi il mondiale entra nel vivo e i sogni delle 16 grandi iniziano a trasformarsi in realtà. Al Velodrome di Marsiglia Di Biagio ispira e Vieri segna e l’Italia è ai quarti: è una bella Italia con Costacurta, Bergomi, Cannavaro e Maldini in difesa, Moriero, Albertini, Di Biagio e D.Baggio a centrocampo, Vieri e Del Piero davanti. Soffre maledettamente la Francia contro il Paraguay: i transalpini attaccano, ma il Paraguay è una squadra ostica e difficilmente superabile. La sblocca Blanc, il primo Golden Gol della storia mondiale a pochi minuti dalla fine dei supplementari. Ai quarti sarà Francia-Italia. Due goleade per il Brasile di un Ronaldo in forma strepitosa contro il Cile e a sorpresa per la Danimarca contro la rivelazione Nigeria.
Soffre e tanto la Germania che ha mantenuto il blocco del mondiale 94 e di Euro 96, un blocco che forse inizia ad aver qualche anno di troppo: con il Messico va sotto ma a 5 minuti dalla fine Bierhoff regala i quarti. Anche l’Olanda ha bisogno degli ultimi minuti per superare la Jugoslavia: è Davids al minuto 92 a regalare la qualificazione agli orange. Passa anche la Croazia contro la Romania mentre è spettacolare l’ultimo ottavo tra Argentina e Inghilterra, la sfida che non sarà mai una normale partita di calcio.
Batistuta la sblocca subito su rigore, Shearer pareggia sempre su rigore; Owen si inventa uno spettacolare gol per il 2-1 inglese che fa impazzire i sudditi della regina, ma al minuto 45 Zanetti fa 2-2. Il risultato non cambia e si va ai rigori: Ince e Batty sbagliano e ancora una volta l’Argentina elimina i rivali inglesi.
I quarti iniziano con Francia-Italia: partita molto sentita, tesa e non bella. Nel primo tempo supplementare l’occasione che può cambiare la storia del mondiale: Albertini lancia Roberto Baggio che conclude al volo con un gesto perfetto. Tutta l’Italia e tutta la Francia trattengono il fiato e il tempo si ferma per qualche secondo: ma la palla termina fuori di niente. E si va ai rigori, quei maledetti rigori: sbagliano Albertini e Lizarazu, poi all’ultimo rigore Di Biagio colpisce la traversa, quella traversa di San Denis che ancora sta tremando. La Francia è in semifinale, la maledizione dei rigori continua.
Francia 98 continua con lo spettacolare quarto tra Brasile e Danimarca: Jorgensen e Laudrup fanno sognare i danesi, ma Bebeto e la doppietta di Rivaldo portano la Selecao in semifinale. E’ invece un gol capolavoro di Dennis Bergkamp, uno dei piu belli dei mondiali, a portare l’Olanda in semifinale al termine di una partita bellissima con l’Argentina, la rivincita della finale del 1978. L’ultimo quarto registra invece il crollo della Germania davanti a una super Croazia: Jarni, Vlaovic e Suker timbrano un 3-0 che entra nell storia del calcio croato.
Che sia l’anno magico per la Francia lo testimonia la semifinale: a inizio della ripresa Suker porta in vantaggio la Croazia che sogna cosi la finale di Saint Denis. Ma quel giorno un giocatore che non ha mai segnato in nazionale firma una doppietta storica: lui è Lilian Thuram, assoluto eroe di quella notte parigina. La Francia padrona di casa è in finale, la Marsigliese viene cantata ad ogni angolo del paese. E la finale sarà la partita più attesa: il Brasile elimina infatti l’Olanda ai rigori e il mondo si prepara ad assistere alla finale tra la Francia e il Brasile.
Sono in 80mila a Saint Denis il 12 Luglio ad assistere alla finale dei mondiali. Da una parte scendono in campo Barthez, Thuram, Desailly, Leboeuf, Lizarazu, Deschamps, Petit, Karembeu, Zidane, Djorkaeff, Guivarch; dall’altra Tafarel, Cafu, Aldair, Junior Baiano, Roberto Carlos, Cesar Sampaio, Dunga, Leonardo, Rivaldo, Bebeto e Ronaldo. E’ in campo anche Ronaldo che il giorno prima ha avuto un malore e solo dopo accertamenti è stato schierato da Zagalo. Ma Ronaldo quel giorno in campo non c’era.
In campo si assiste a una delle finali piu dominate della storia mondiale. Al minuto 27 su calcio d’angolo, il colpo di testa di Zidane porta avanti la Francia; al minuto 45 azione simile, sempre calcio d’angolo e sempre Zidane di testa: 2-0 e Francia vicinissimo al titolo mondiale. La ripresa nonostante qualche tentativo brasiliano è accademia francese: neppure l’espulsione di Desailly cambia la storia di un mondiale che ha preso la direzione di Parigi. E in pieno recupero l’apoteosi francese con assist di Vieira e gol in contropiede di Petit.
Due giorni dopo a Parigi si festeggia il 14 Luglio, la grande festa della rivoluzione francese e di quei valori di libertà, uguaglianza e fraternità simboli della nostra Europa. E quel giorno la Francia multietnica di Thuram, Desailly, Karembeu, Zidane e Djorkaeff può sfilare in trionfo in una delle vie piu trionfali del mondo: i Campi Elisi mai come quel giorno rappresentano il cuore francese.
Il girone F non passerà alla storia come un girone dagli alti contenuti calcistici, ma passerà per una partita dagli altissimi contenuti storici e politici. A Lione, il 21 Giugno alle 21, si sfidano Stati Uniti e Iran. Viene definita dal presidente della federazione americana “la madre di tutte le partite”. I due paesi non sono politicamente amici dal 1979, anno in cui in Iran si instaura una repubblica Islamica. Si racconta che l’Ayatollah Khomeini prima della partita chiede alla squadra di non muoversi per la stretta di mano.
La tensione a Lione è altissima, sia all’interno sia all’esterno dello stadio dove il numero di forze dell’ordine impiegato è impressionante. Ma lo sport è messaggero di pace e prima della partita le due squadre posano assieme per una foto destinata ad entrare nella storia. Un semplice segnale di distensione e di pace: la partita è combattuta ma si gioca in un clima di assoluto rispetto.
Gli Stati Uniti quella serata sono davvero sfortunati, colpiscono quattro volte i pali difesi dal portiere Abedzadeh mentre l’Iran colpisce in contropiede. Al minuto 40 segna Estil e al minuto 84 Mahdavikia realizza il 2-0 che fa scoppiare la festa in tutto il paese; McBride accorcia al minuto 87 ma non basta. L’Iran vince 2-1, il calcio vince la partita piu bella. Jeff Agoos, calciatore degli USA, dichiarerà: “abbiamo fatto piu noi in 90 minuti che i politici in 20 anni”.
Lo sport ha vinto ancora
Si chiude cosi l’ultimo mondiale del Millennio e continua la maledizione degli undici metri; la Francia vince il primo mondiale della sua storia. Il calcio si ritroverà 4 anni dopo in Asia, senza le Torri Gemelle e in un mondo profondamente cambiato.