Ci sono estati che non si dimenticano, ci sono notti che resteranno sempre nella memoria sportiva dei tifosi.
Dopo l’esperienza nippo-coreana, dopo lo scandalo Moreno, l’Italia riparte sempre con Trapattoni: all’Europeo 2004 in Portogallo ci presentiamo come possibili favoriti, ma i pareggi con Svezia e Danimarca e il biscotto scandinavo ci elimina. Altra delusione, altro smacco. Nella panchina azzurra arriva Marcello Lippi, colui che con la Juve ha vinto tutto. E’ una nazionale forte, piena di campioni, senza punti deboli: ci sono Nesta e Cannavaro dietro, Gattuso, Pirlo e De Rossi a centrocampo, Totti e Del Piero davanti, solidità, forza e fantasia.
A maggio 2006 in Italia fa caldo, la Juventus ha appena vinto lo scudetto e scoppia il caso Calciopoli. I giornalisti iniziano con le polemiche e le discussioni, TV e giornali entrano in ritiro, viene chiesto a Lippi di farsi da parte. E qui l’Italia inizia la scalata al mondo: il gruppo diventa ancora piu forte, ancora piu unito e forse ancora piu sicuro dei propri mezzi
E’ la Germania ad ospitare il mondiale: nuovi stadi, spettacolo di pubblico e di colori, forse una delle edizioni dei mondiali meglio riuscite come organizzazione e partecipazione. E in più si gioca in Europa, gli orari sono i nostri e gli audience sono altissimi. Tanti dubbi e polemiche sull’assegnazione e su (forse) qualche voto comprato. E’ il mondiale di tante prime volte che rendono ancora piu avvincente quest’edizione tedesca: alla prima partecipazione troviamo l’Ucraina di Shevchenko, la Rep. Ceca, Trinidad e Tobago e poi l’Africa che presenta ben quattro squadre su cinque all’esordio. Dal continente nero ecco la Costa d’Avorio di Drogba, il Togo di Adebayor, l’Angola e il Ghana di Asamoah.
Il 9 Giugno a Monaco di Baviera Germania e Costarica danno via al mondiale: inizia un mese di passione, tensione, gioia e lacrime per tutto il mondo e ancor più per l’Italia. La Germania inizia con il botto: 4-2 alla Costarica e primo gol del mondiale di Lahm. E’ un girone dominato dalla Germania che chiude a punteggio pieno davanti al sorprendente Ecuador che elimina la Polonia. Inghilterra e Svezia passano nel gruppo B dove Trinidad&Tobago strappa un punto agli svedesi e fa soffrire gli inglesi per 83 minuti. Delude il Paraguay che con Gamarra e Cuevas puntava sicuramente a un mondiale piu competitivo. Nel gruppo C passano Argentina e Olanda davanti a Costa D’Avorio e Serbia: la Costa d’Avorio gioca bene e meriterebbe di più ma Argentina e Olanda sono ancora troppo per il calcio africano. Il Gruppo D vede la qualificazione di Portogallo e Messico contro Iran e Angola ma la vera storia è la partita di Colonia tra il Portogallo e Angola, ex possedimento coloniale portoghese: segna Pauleta e i lusitani controllano agevolmente, ma è una partita che entra negli annali degli incontri storici dei mondiali. Il Brasile chiude a punteggio pieno il gruppo F davanti a un’Australia che nella partita decisiva strappa il pareggio alla piu forte Croazia e accede agli ottavi: Cahill e Kewell sono le punte di diamante dei Socceroos che tornano al mondiale dopo 32 anni. Tutto facile nel gruppo G per Svizzera e Francia davanti a Corea del Sud e Togo: non brilla la Francia che si qualifica come seconda ed entra nella parte più complicata del tabellone. Infine il girone H dove una grande Spagna chiude a punteggio piano guidata da Xabi Alonso, Torres e Villa davanti all’Ucraina.
All’Italia tocca il gruppo E, un gruppo ostico con un esordio complicato. Il 12 Giugno ad Hannover inizia la grande corsa verso il sogno contro il Ghana. Pirlo da fuori area e Iaquinta regalano il primo sorriso ai tifosi e portano la serenità in un gruppo sempre piu scosso dalle polemiche su Calciopoli e sui possibili provvedimenti. La seconda partita è con gli USA e il gol di Gilardino sembra portare a una facile vittoria: ma non è cosi, l’autogol di Zaccardo pareggia i conti e l’espulsione di De Rossi complica tutti i piani di Lippi. Finisce 1-1 e la qualificazione ce la giochiamo con la Repubblica Ceca che ha sconfitto gli Usa e perso con il Ghana. Ad Amburgo si infortuna Nesta ed entra Materazzi che al minuto 26 stacca piu in alto di tutti e fa 1-0. Totti causa l’espulsione di Polak e l’Italia controlla; il contropiede di Inzaghi porta gli azzurri sul 2-0 e le telecronache di Fabio Caressa iniziano ad entrare nel mito.
Le valigie si possono chiudere perchè l’Italia va agli ottavi.
Gli ottavi di finale iniziano con i padroni di casa contro la Svezia: dopo 10 minuti è già 2-0, punteggio che non cambierà fino alla fine. E’ necessario invece un super gol di Maxi Rodriguez ai tempi supplementari per portare l’Argentina ai quarti al termine di una bellissima sfida con il Messico: in apertura segnano Marquez e Crespo e l’1-1 rimane fino al minuto 98 quando arriva l’invenzione di Maxi. Soffre l’Inghilterra con un coriaceo Ecuador ma la spunta grazie a Beckham; a Norimberga invece il Portogallo supera l’Olanda e vola ai quarti dopo 40 anni. Vanno ai rigori Svizzera e Ucraina dopo un brutto ottavo di finale e il risultano non cambia: la Svizzera li sbaglia tutti e l’Ucraina all’esordio mondiale raggiunge il traguardo delle migliori otto. E’ un bel Brasile quello che sconfigge il Ghana con un perentorio 3-0. L’incontro piu atteso si gioca ad Hannover tra Spagna, favorita dopo un gran girone eliminatorio e Francia che finora ha deluso: Villa porta in vantaggio le Furie Rosse ma Ribery pareggia. E nel finale tutto transalpino Vieira e Zidane portano la Francia ai quarti.
E l’Italia? Agli azzurri tocca l’Australia ed anche la parte facile del tabellone. A Kaiserslautern in un caldo pomeriggio di fine giugno però l’Italia non brilla: quando al minuto 50 Materazzi viene espulso si inizia a temere il peggio. E quando sembra che i supplementari siano vicini e ancor piu lo spettro dei rigori ecco Grosso che entra in area e il difensore australiano che (forse ) lo mette giù: è rigore. Siamo al minuto 93. In quel momento serve coraggio e lucidità, serve essere campioni e cosi dal dischetto ci va Francesco Totti che 4 mesi prima ha rischiato dopo un duro intervento di dire addio al mondiale.
I quarti si aprono purtroppo con Pessotto che in un appartamento torinese si lancia dal secondo piano: si salva per miracolo ma forse fa scattare una molla ancora più forte a chi è in Germania.
Germania e Argentina si sfidano in una partita bella, aperta e piena di occasioni: apre Ayala, pareggia Klose. Quel giorno in Germania nasce un nuovo eroe: si chiama Jens Lehmann che para i rigori di Cruz e Maxi Rodriguez e nel delirio di un popolo porta i bianchi in semifinale.
Ad Amburgo tocca agli azzurri contro l’Ucraina: e non sbagliamo niente. La sblocca subito Zambrotta con un tiro da fuori e poi si scatena il nostro attaccante di razza Luca Toni che firma una doppietta: 3-0. Andiamo in semifinale, andiamo a Dortmund, nella città calcisticamente piu calda della Germania e andiamo a sfidare la Germania.
Si decide ai rigori anche il quarto tra Inghilterra e Portogallo: la tensione gioca brutti scherzi, sbagliano Lampard e Gerrard, la chiude Cristiano Ronaldo. Il Portogallo dopo lo choc Euro 2004 con sconfitta in finale con la Grecia a Lisbona è in semifinale. Brasile-Francia è il quarto piu atteso, la rivincita della finale di Saint Denis: la Francia ha iniziato male questo mondiale, ma ora gioca bene, convince e vince. Il gol di Henry porta i transalpini tra le migliori 4 al mondo, tutte rappresentanti del vecchio continente
In Italia non si parla d’altro, la tensione sale alle stelle per quella che dopo Città del Messico 1970 e Madrid 1982 è la partita.
Germania-Italia è la partita di quelli della nostra generazione che non ricordano il mondiale di Spagna, è la partita che al solo pensiero vengono brividi, lacrime, ricordi. Sappiamo tutti come va a finire, ma questa è la storia di questo mondiale e forse la storia di calcio piu bella del nuovo millennio, la racconteremo poi, è Germania – Italia 0-2. Andiamo a Berlino.
Nella seconda semifinale la Francia sconfigge di misura il Portogallo e dopo aver eliminato la Germania, in finale ci aspetta l’altra grande rivale, la nostra bestia nera che ci ha fatto già piangere nel 1986, nel 1998 e nel 2000.
Berlino, 09 Luglio 2006. Una data impressa nella mente degli sportivi italiani. Undici campioni in campo, undici campioni in panchina, un condottiero unico, ma soprattutto 23 uomini veri che hanno fatto gruppo, hanno rafforzato l’amicizia, si sono uniti e sono a novanta minuti dal sogno più grande di uno sportivo. Gigi Buffon, Gianluca Zambrotta, Fabio Cannavaro, Marco Materazzi, Fabio Grosso, Gennaro Gattuso, Andrea Pirlo, Mauro German Camoranesi, Simone Perrotta, Francesco Totti, Luca Toni. Entrano dalla panchina Daniele De Rossi, Vincenzo Iaquinta e Alessandro del Piero. Il CT è Marcello Lippi.
Potrei fermarmi qui perche tutti sanno com’è andata a finire. L’inno di Mameli in una finale mondiale fa sempre venire i brividi e in ogni casa italiana viene cantato a gran voce. Dopo 7 minuti Zidane su rigore porta avanti i Francesi ma questa Italia è una squadra che vuole raggiungere quel sogno che comincia da bambino. E cosi al minuto 20, c’è un calcio d’angolo e c’è un uomo che “solo, sale e non lo prende nessuno”: si chiama Marco Materazzi, segna e alza il dito al cielo per ricordare la mamma. Nel momento piu importante della carriera si ricorda di chi non c’è più, un sentimento che forse nella gioia di quella serata folle abbiamo avuto in tanti.
La partita vive di equilibrio, servono i supplementari. E su colpo di testa di Zidane è Buffon con un volo d’angelo a salvare l’Italia. Zidane colpisce Materazzi e chiude la sua carriera con un rosso e mentre esce passa vicino a quella coppa. Si va ai rigori, quei maledetti rigori che per tre volte ci hanno fatto piangere. Ma quel 9 Luglio nulla può farci piangere, perche dopo tante sconfitte difficili da accettare è il nostro momento.
Le immagini che abbiamo sempre sognato scorrono in televisione: Fabio Cannavaro alza la coppa, gli azzurri si abbracciano.
Il 9 Giugno 1990 a Roma a Italia 90 avevamo capito cosa significa giocare un mondiale in Italia, il 9 Luglio 2006 abbiamo capito cosa significa vincere un mondiale.
“Guardate dove siete perchè non ve lo dimenticherete mai! Guardate con chi siete perchè non ve lo dimenticherete mai. E sarà l’abbraccio più lungo che una manifestazione sportiva vi abbia mai regalato, forse uno dei piu lunghi della vostra vita”.
Fabio Caressa
La finale con la Francia ha regalato il titolo del mondo all’Italia ma quella semifinale con la Germania rimane la storia piu bella e piu assurda del mondiale tedesco e del nuovo millennio. E’ una partita sentitissima fin dai giorni precedenti. Il ritiro di Duisburg tra il delirio e l’incoraggiamento degli Italiani di Germania: anche per loro l’Italia deve vincere.
Si gioca a Dortmund, il muro giallo, per l’occasione muro bianco, si gioca in quella città dove la Germania non ha mai perso e dove il popolo tedesco vuole finalmente sconfiggere l’Italia. L’Italia gioca meglio, ha subito qualche occasione ma regna un sostanziale in equilibrio. Tra tutti si erge Fabio Cannavaro: sta facendo un mondiale strepitoso e dirige una difesa che non sta sbagliano nulla.
Nella ripresa entra Gilardino per Toni, ma la partita rimane equilibrata nonostante il predominio territoriale sia azzurro.
Si va ai supplementari che rendono epica una sfida normale fino al novantesimo. Palo di Gilardino, traversa di Zambrotta: è assedio Italia.
Ma alla fine del tempo c’è una grande occasione per Odonkor di testa, palla a lato. Secondo tempo supplementare, occasioni per De Piero e per Podolski.
E’ il gol della vita, il gol della storia. Ma non è finita. La Germania ci prova e si butta tutta in avanti tra l’incitamento di una Dortmund che ancora ci crede. Ma dietro c’è sempre Cannavaro che lancia il contropiede, la prende Totti, poi Gilardino, poi Del Piero che fa 80 metri senza palla e realizza il suo gol più bello: 2-0. Del Piero, dopo le critiche di Euro 2000, completa un capolavoro. E la cronaca di quell’azione entra nel mito:
“Poi ancora insiste Podolski, CANNAVARO, CANNAVARO, via il contropiede con Totti, dentro il pallone per Gilardino, Gilardino la può tenere anche vicino alla bandierina, cerca l’uno contro uno, Gilardino, dentro Del Piero, DEL PIERO, GOOOOOOOOOL!!! ALEX DEL PIERO!!!”.
Fabio Caressa
E’ il momento di chiudere le valigie, è il momento di andare a Berlino. Le telecamere inquadrano i tifosi azzurri in una gioia infinita, e poi le lacrime di una tifosa tedesca perchè il calcio è questo: ti fa gioire e ti fa piangere. E noi abbiamo pianto tante volte, ma questa sera vogliamo festeggiare.
Italia-Germania 2-0 a Dortmund è una partita che continua una storia incredibile di vittorie con la Germania e questa avviene in casa loro, contro uno stadio, contro una nazione, contro una grandissima squadra. Ci sarà l’emozione grande dei rigori con la Francia tre giorni dopo, ma questa partita è il segno grande che il mondiale sta prendendo la strada del paese piu bello del mondo.
“Sono le 23:01 del 09 Luglio 2006 e l’Italia è campione del mondo di calcio”: con questa frase si può spegnere la televisione e si può uscire e andare a festeggiare. Le strade sono piene, i tricolori sono ovunque.
Una festa che continuerà il giorno dopo in un Circo Massimo pieno di bandiere dove un milione di tifosi hanno reso omaggio ai campioni. Quel mondiale è anche l’ultimo momento magico dell’Italia al mondiale: da quel momento solo delusioni fino alla rabbia di Italia-Svezia e Italia-Macedonia.
Ma come dice Jorge Luis Borges: “ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del calcio” e così risorgeremo e torneremo grandi.