C’è stata una notte nel 2006 in cui il cielo sopra Berlino si è colorato d’azzurro e l’Italia del calcio è diventata campione del mondo.
Ma 4 anni prima, in una giornata di settembre caratterizzata dall’inizio del campionato di calcio e dal Gran Premio di Formula Uno di Monza, il cielo sopra Berlino si era già tinto di un azzurro splendente.
L’Italia si presenta al mondiale tedesco con ottime credenziali: nel 2001 è arrivato l’argento europeo e la squadra sembra in crescita.
Il mondiale azzurro inizia a Munster, nella Renania settentrionale. Il sestetto base azzurro è il seguente: Lo Bianco, Togut, Leggeri, Rinieri, Mello, Piccinini con Cardullo libero.
Il girone eliminatorio vede le azzurre dominare tutte le partite: Bulgaria, Giappone, Messico, Repubblica Dominicana e Germania vengono tutte spazzate via con il risultato di 3-0 per un facile accesso alla seconda fase. È Brema, nel Nord della Germania, ad ospitare la seconda fase: le azzurre iniziano con un altro 3-0 contro la Grecia prima delle due temibili sfide con Russia e Cuba. Arrivano due sconfitte che fanno vacillare le certezze di una squadra fino al quel momento perfetta. L’Italia si qualifica comunque per i quarti di finale, dove giocherà per migliorare il quinto posto ottenuto quattro anni prima in Giappone.
E per la fase finale ecco Berlino e la Max-Schmeling Halle. I quarti di finale ci vedono affrontare l’ostica Corea Del Sud: le azzurre dominano, 25-20, 25-22, 25-19 i parziali con una straripante Togut e traguardo della semifinale raggiunto.
La semifinale con la Cina è la prima delle due partite perfette dell’Italia: finisce 3-1 con parziali 25-21, 25-20, 21-25, 25-23.
E non importa se inizia il campionato, domenica 15 settembre tutti gli occhi sono su Berlino e sulla finale tra l’Italia e gli Stati Uniti, la squadra favorita alla vigilia. È una partita stupenda, una pagina di sport all’interno di una delle pagine più belle dello sport italiano. Il primo set va nettamente alle americane, 25-18.
Il secondo e il terzo set sono la perfezione della pallavolo: 25-18 e 25-16 per un‘Italia sensazionale. Il quarto set è una prova d’orgoglio americana: 25-22 e sarà il tiebreak ad assegnare il titolo mondiale. Un Tiebreak che si tinge d’azzurro come la notte di Berlino: l’Italia vola e chiude il mondiale con due spettacolari pipe di Elisa Togut, autentico fenomeno e MVP del mondiale.
E in tutte le telecronache dei grandi eventi c’è sempre un cantore: quella notte a Berlino, il cantore è l’indimenticato Mimmo Fusco. La sua voce in quel magico Tiebreak è pura emozione, la sua quasi commozione finale è poesia.
Se la conclusione del secondo millennio aveva visto il dominio italiano a livello maschile, il nuovo millennio si apre con il trionfo al femminile,
Ecco i nomi delle 12 meraviglie azzurre: Simona Rinieri, Darina Mifkova, Francesca Piccinini, Valentina Borrelli, Manuela Leggeri, l’indimenticata Sara Anzanello, Paola Paggi, Anna Vania Mello, Leo Lo Bianco, Rachele Sangiuliano, Elisa Togut, Paola Cardullo. Allenatore: Marco Bonitta. Allenatore: Marco Bonitta.
È questa è la storia delle dodici meraviglie azzurre che in una notte di settembre del 2002 colorarono d’azzurro il cielo di Berlino portando la pallavolo italiana sul tetto del mondo. Italia Campione del Mondo.
Ph copertina: https://www.mondiali.it/news/15-settembre-2002-prima-volta-italvolley-femminile-tetto-del-mondo/