Ci sono momenti che segnano per sempre la carriera di uno sportivo.
Altri che possono solo cercare di intaccarne il mito.
Nel caso di Steven Gerrard, quanto accaduto il 27 Aprile 2014 fa parte della seconda categoria.
Perché un solo errore, per quanto clamoroso, non può scalfire l’aurea che ad Anfield regnerà per sempre al pensiero di Captain Fantastic.
Un giocatore simbolo di una squadra che negli ultimi 30 anni non è riuscita a vincere un solo titolo di Campione d’Inghilterra.
Si gioca Liverpool-Chelsea: è la 36° e terzultima giornata di Premier e il Liverpool ha 3 punti di vantaggio sul Manchester City e 5 proprio sul Chelsea di Mourinho che, a 3 giorni dal ritorno della semifinale di Champions con l’Atletico Madrid e con poche speranze di acciuffare la vetta in Campionato, si presenta ad Anfield zeppo di riserve.
Due settimane prima il Liverpool aveva vinto lo scontro diretto con il City:
avanti di 2 gol dopo 25 minuti, si era fatto riprendere sul 2-2, prima del decisivo 3-2 di Coutinho a poco più di 10 minuti dalla fine, che aveva fatto esplodere Anfield e aveva permesso ai Reds di staccare i rivali in testa.
E a fine partita, mentre tutto lo stadio esultava e ribolliva, proprio il Capitano di una vita aveva riunito in cerchio a centrocampo i propri compagni, urlando a squarciagola:
“WE DON’T LET THIS SLIP, WE GO AGAIN!
WE GO TO NORWICH AND DO EXACTLY THE SAME. YOU HEAR ME?!”
E a Norwich, la settimana seguente, il Liverpool vince 3-2 e mantiene i 3 punti sul City, mentre allunga a +5 proprio sul Chelsea sconfitto a sorpresa in casa dal Sunderland.
Trainati dai gol della S-S-S (Sterling Suarez Sturridge – 62 a fine Campionato) e da un morale alle stelle, restano solo 3 ostacoli.
Anzi, 3 ostacoli… e il Destino.
Il Liverpool parte a mille mentre Mourinho utilizza una tattica ostruzionistica sin dai primissimi minuti per rallentare ritmo e clima dentro e fuori dal terreno di gioco.
Si gioca in una sola metà campo, anzi negli ultimi 30 metri del Chelsea, ma il gol non arriva.
Poi, all’ultimo minuto del primo tempo, con il Chelsea in 11 nella proprio metà campo in attesa del fischio finale dell’arbitro, avviene ciò che nello sport è spesso incomprensibile:
sulla linea di centrocampo Sakho passa la palla a Gerrard (unici 2 giocatori nella metà campo del Liverpool oltre al portiere)
C’è un solo giocatore del Chelsea nel raggio di 10 metri, l’attaccante Demba Ba, che si accorge dell’imponderabile e si fionda verso il pallone, partendo dalla propria metà campo.
Ecco… è il momento in cui a Gerrard è passata davanti un’intera carriera:
assieme a Manchester United-Bayern Monaco del 1999; quel Liverpool-Milan in cui LUI, Il Capitano, diede la scintilla alla clamorosa rimonta con la zuccata ad inizio secondo tempo.
Giocatore fortissimo, Top Player, che di certo non ha avuto negli anni una squadra all’altezza per poter vincere ancora di più ma che allo stesso tempo, per sua volontà, non ha mai voluto abbandonare.
Proprio come Totti, Del Piero o Maldini.
Ed è finalmente giunto il momento di vincere la Premier.
O forse ERA.
Mentre Gerrard scivola e come in una scena rallentata di un film un’intera carriera passa davanti ai suoi occhi, il resto diviene storia: Demba Ba piomba sul pallone lasciato libero e si invola nel deserto della metà campo Reds; si presenta davanti a Mignolet e lo infila gelando Anfield, mentra il capitano si rialza stordito e attonito.
L’arbitro fischia la fine del primo tempo.
C’è ancora tempo.
Ma il Destino ha colpito.
Nel 2° tempo il copione non cambia: Liverpool all’arrembaggio, alla ricerca del gol del pareggio che permetterebbe di mantenere comunque la testa della classifica in solitaria.
Il Chelsea invece fa ostruzionismo ad oltranza.
E al minuto 93 con 10 undicesimi dei Reds al limite dell’area dei Blues, Willian recupera un pallone toccandolo a Torres che si invola assieme al compagno lungo una prateria di 70 metri verso la porta del Liverpool.
Corre con il pallone come in allenamento, senza avversari ma con 2 compagni, uno a destra e uno a sinistra:
alla sua destra c’è Willian che segue l’azione.
A sinistra, lungo la linea laterale, in tuta e giubbotto senza maniche, corre Mourinho.
Davanti ad un inerme Mignolet proprio Torres, ex idolo di Liverpool, tocca per Willian che entra in porta col pallone.
Torres non esulta.
Mourinho sì.
E si batte il petto sotto lo spicchio di curva dei supporters del Chelsea, raggiunta dopo quella corsa di 50 metri.
Finisce così.
Il City vince la sua partita e agguanta il Liverpool ad 80 punti, ma con +12 nella differenza reti rispetto ai rivali, determinante in caso di arrivo a pari punti.
Mancano 2 partite ma tutti a Liverpool sanno che il sogno è svanito, proprio sulla linea del traguardo.
Non sarebbe bastata comunque la vittoria perché il Manchester City vincerà anche l’ultima e si laureerà Campione d’Inghilterra.
Quel titolo è di fatto svanito il 27 Aprile 2014.
Quel titolo di cui Steven Gerrard non potrà più fregiarsi.
Perché ogni volta che davanti agli occhi vedrai Demba Ba fiondarsi su quella palla mentre tu scivoli a causa di un Fato che non ha rimorsi,
Foto copertina: https://www.standard.co.uk/sport/football/liverpool-captain-steven-gerrard-and-the-cheeky-chelsea-mascot-the-best-football-videos-on-youtube-9849012.html