È Natale, ma è un Natale particolare perché siamo nel 1914 e perché è in corso la prima guerra mondiale. Non si gioca per una vittoria o una sconfitta, si gioca ogni giorno per vivere o per morire.

Ph. it.wikipedia.org
Ma a Natale a Ypres, nelle Fiandre, gli eserciti tedeschi e inglesi decidono di fermarsi, per un giorno: e cosi le armi vengono deposte, i soldati iniziano a parlare tra loro, si scambiano cibo e sigarette. La terra di nessuno diventa un luogo di incontro e sarebbe bello sapere le parole dette e sussurrate in quei momenti.
È la tregua di Natale.

Ph. dal sito it.balstingnews.com
E in questa breve storia di pace ecco un pallone costruito con tanti stracci ma forse con tanto amore da inglesi e tedeschi: nella terra di nessuno, dove si trovano solo resti di proiettili e granate, viene organizzata una partita di calcio. Vincono i tedeschi per 3-2, ma quel giorno vince la vita e vince soprattutto lo sport.
Lo sport, la voglia di prendere a calci un pallone non muore mai, neanche quando tutto attorno è dolore, strazio e morte.
È il dramma della guerra, è la potenza dello sport.
Nell’antichità durante i Giochi vigeva la tregua Olimpica e tutte le guerre venivano fermate; ma il potere dello sport è arrivato anche ai giorni nostri quando a Pyeongchang, alla cerimonia delle Olimpiadi invernali nel febbraio 2018, Corea del Sud e Corea del Nord hanno sfilato assieme in quella che forse è una delle immagini più significative di tutto l’anno appena concluso.
È lo sport, quello bello, quello che ci fa commuovere ed emozionare, quello che Pagine di sport vuole raccontare, quello che durante il Natale del 1914 ha fermato per un giorno la prima guerra mondiale
regalando ai soldati un momento di gioia e regalando al mondo un gesto di speranza, di libertà e di pace.
Ph di copertina: it.wikipedia.it