È il giorno del “mezzogiorno di ghiaccio”, il giorno dello slalom parallelo di Ortisei, in Val Gardena, il giorno della resa dei conti tra Gustav Thoeni e Ingemar Stenmark.
Quell’anno viene deciso che la coppa del Mondo di Sci si chiuderà con uno slalom parallelo, la magia dello sport decide che a quell’ultimo appuntamento mondiale arriveranno con gli stessi punti tre atleti: oltre a Thoeni e Stenmark, anche il discesista Franz Klammer arriverà al giudizio finale di Ortisei con 240 punti.
La tensione è altissima, ci si gioca tutto in una discesa, tutto in meno di un minuto.
Sono gli anni della valanga azzurra e di quegli sciatori italiani che dominano nel mondo: oltre a Thoeni che ha già vinto tre coppe del mondo, ci sono Piero Gros, Erwin Stricker, Herbert Plank, Fausto Radici, Tino Pietrogiovanna, e Paolo de Chiesa. E c’è Mario Cotelli, allenatore di questa generazione di fenomeni. Ed è grazie a questi fenomeni azzurri che l’Italia si innamora degli sci e tanti impianti nascono nelle spettacolari montagne italiane. Sono gli anni del boom del turismo bianco.
Ecco perché lo slalom di Ortisei diventa uno degli eventi più attesi e seguiti della storia dello sport. Cinquantamila spettatori sono assiepati in Val Gardena, venti milioni sono davanti alla televisione, l’Italia si ferma per questa appassionante finale di Coppa del Mondo.
La gara inizia e Klammer, discesista puro, esce subito dalla competizione. Thoeni elimina lo svizzero Roux, l’italiano Pietrogiovanna e l’altro svizzero Tresch. Stenmark elimina il tedesco Neureuther, il polacco Bachleda e l’italiano Radici.
Da una parte Gustav Thoeni, da Trafoi, lungo il passo dello Stelvio; dall’altra Ingemar Stenmark, astro nascente, dalla lontana Lapponia. I telecronisti dell’evento (purtroppo non si trova la telecronaca Rai) sono Alberto Nicolello e Guido Oddo. La tensione al cancelletto è altissima, una stagione in pochi secondi. Thoeni parte leggermente davanti e tiene la testa. Ma contro di lui c’è un giovane talento che non si accontenta di perdere di poco la prima manche per dare il tutto nella seconda: no, Stenmark non è questo. E così il lappone attacca rabbiosamente ogni porta mentre Thoeni è davanti, sicuro della sua forza.
È grande festa per i cinquantamila di Ortisei, è grande festa per i 20 milioni incollati alla televisione di una domenica pomeriggio di inizio primavera.
Per Thoeni è la quarta coppa del mondo, quella più bella ed emozionante; per Stenmark una sconfitta bruciante ma che forse gli darà quella forza in più per dominare gli anni successivi.
la moglie Ingrid gli dichiara di essere in dolce attesa di Petra, la prima figlia del campionissimo di Trafoi, un’altra bellissima, forse ancor più bella, vittoria per il nostro Gustav.
Finisce così la coppa del mondo di sci del 1975; finisce così una delle pagine più belle dello sport italiano; finisce così il “mezzogiorno di ghiaccio” di Ortisei, il mezzogiorno in cui Gustav Thoeni sconfisse Ingemar Stenmark.
Ph copertina: http://www.meteoweb.eu/2015/03/gustav-thoeni-oggi-litalia-sci-alpino-festeggiano-i-40-anni-quarta-coppa-mondo-grande-campione/417134/