Olimpiadi di Atene, ultimo giorno di gare. Il giorno per eccellenza della maratona, una delle gare più attese dei giochi.
E ad Atene quella gara vale ancora di più perché si parte dalla piana di Maratona e si arriva ad Atene, ripercorrendo quel percorso storico che
Storia e leggenda si intrecciano in questo racconto epico, un racconto che rende però unici quei 42,195 km.
Atene 2004 è questo: è Filippide, è Spyridon Louis che vinse nel 1896 ed è Stefano Baldini, il Dio di Maratona.
È una gara incredibile, degna di un poema omerico, una gara che rimarrà per sempre nella storia dell’atletica.
Quel giorno partono in 101 in un tardo pomeriggio ateniese. È una gara tattica e tranquilla per i primi venti km e poi una gara che aumenta di ritmo sempre di più tra colpi di scena ed emozioni: un po’ come il sirtaki, musica tradizionale greca, che parte lenta e poi diventa sempre più trascinante. E al km 20 il brasiliano Vanderlei Da Lima aumenta il ritmo e porta il suo vantaggio a 40 secondi. Al km 30 sono in otto all’inseguimento del brasiliano tra cui il nostro Baldini. Al km 35 rimangono in tre ad inseguire Da Lima: Baldini, Il favorito Tergat e Keflezighi. Mentre Baldini si lancia verso Vanderleei Da Lima e mentre Paul Tergat perde terreno, succede l’incredibile: un invasore irlandese salta le recinzioni e va contro il brasiliano facendolo cadere. Da Lima si rialza subito ma perde qualche secondo.
L’ultimo km sembra non finire mai ma Baldini è forte e sicuro di sè, sa che nessuno lo prenderà, sa che la storia lo sta aspettando. Lo attende la pista nera del Panathinaikon, lo stadio di un tempo che fu, lo stadio costruito per i giochi del 1896, quei giochi in cui rinascono gli ideali Olimpici. Ma non lo aspetta solo il Panathinaiko: lo aspettano le divinità olimpiche e gli dei dello sport, perché vincere la Maratona alle Olimpiadi di Atene è forse il massimo che si possa raggiungere nello sport.
Le maratone si corrono in ogni parte del mondo, ma ad Atene si respira la storia, si sente vicino il mondo delle divinità. La maratona con la sua fatica rappresenta in pieno i valori dello sport: impegno, costanza, rispetto, perseveranza, allenamento, solitudine, forza mentale, forza fisica, sacrificio. E Stefano Baldini è tutto ciò:
è la storia di una famiglia numerosa (undici fratelli) di campagna, è la storia di chi ha iniziato a correre fin da bambino tra i campi e lungo e i fiumi della Pianura Padana. Ed è la storia di un campione, anzi di un grande campione, già oro agli Europei del 1998 e bronzo ai mondiali del 2001 e del 2003. Ed è la storia di un campione olimpico che in un caldo pomeriggio di fine estate ha coronato il sogno della vita di uno sportivo scrivendo una pagina di sport indimenticabile. È LA STORIA DI STEFANO BALDINI, IL DIO DI MARATONA
Foto di copertina: Ph. coni.it.