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Gli Abbagnale e l’oro di Seul

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E’ la notte del 25 Settembre 1988 e una finale Olimpica è destinata ad entrare nel mito dello sport Italiano. A Seul si sta disputando la finale del Due Con, specialità regina del canottaggio e in acqua ci sono i fratelli di Castellamare di Stabia Carmine e Giuseppe Abbagnale e il timoniere salernitano Peppiniello Di Capua. L’allenatore è lo zio: Giuseppe La Mura.

Si allenano nel circolo di Stabia, un molo che ha aiutato tanti giovani ad uscire dalla strada e dalle difficoltà della Napoli degli anni 80: è una pagina di sport che racconta la Campania, l’amore per la propria terra, la passione e il sacrificio. 

Si sono allenati, tanto, tantissimo per raggiungere quei traguardi, ogni giorno, remare, remare. Sempre assieme. Forse è più facile l’allenamento se con te c’è tuo fratello e c’è un legame di sangue, forte e napoletano. Poi c’è Peppiniello, lui non è della famiglia, ma è uno di loro, vive con loro, tutti i giorni.

Sembra naturale l’allenamento in quelle acque calme del golfo Campano, ma non lo è perché in quei remi, se vuoi vincere, ci devi imprimere una forza devastante e continua.

Gli Abbagnale hanno già vinto diversi mondiale (il primo a Monaco nel 1981) e il titolo Olimpico a Los Angeles, ma in quei giochi c’era il boicotaggio, era un’altra storia. A Seul ci sono tutti i più forti, la Germania del’Est, la Bulgaria e soprattutto la Gran Bretagna del leggendario Baronetto Steve Redgrave, il più forte canottiere della storia.

Giuseppe e Carmine vanno in testa dall’inizio, partono forti e decisi per riconquistare la gloria. E tutta Italia è con loro, e tutta Italia conta i colpi con loro, 42 al minuto, 46 al minuto.

Forse dalla tv non ci si rende conto di cosa significa, ma con quella telecronaca è come esser dentro la TV.

Sembrano rinvenire i tedeschi quando mancano 150 metri al traguardo, l’Italia trattiene il fiato perché teme la sconfitta. Ma Carmine, Giuseppe e Peppiniello sanno che devono tenere duro e Giampiero Galeazzi capisce che il successo è vicino

“Reagisce comunque Giuseppe che regge magnificamente, sta reggendo negli ultimi 10 colpi, rinviene la Germania ma la prua italiana è la prima a vincere”

Giampiero Galeazzi, telecronaca
Gli Abbagnale esultano a fine gara
ph. Gazzetta.it

L’Italia trionfa e l’ indimenticabile telecronaca di Giampiero Galeazzi racconta quell’impresa: una telecronaca che è un inno allo sport, quello vero che ci fa battere il cuore e che ci fa emozionare. Siamo Italiani, ma in quel momento siamo un popolo di Abbagnale

Quella notte il canottaggio entra nelle case degli Italiani, quella notte i fratelli Abbagnale e Peppiniello di Capua entrano nella storia di Olimpia e nel mito dello sport, per sempre. Quella notte è leggenda.

Gli Abbagnale sul podio olimpico di Seul 1988
ph. Stampa.it

Foto di copertina: https://www.gazzetta.it/120anni/22-03-2016/giuseppe-abbagnale-che-gioia-prima-gazzetta-l-oro-seul-1401116840270.shtml

Roberto Vallalta
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Sono Roberto Vallalta, manager di giorno e appassionato di storie e di sport nel tempo libero

Questo è il mio blog, Pagine di Sport, nel quale riverso la mia passione. Mi piace leggere, informarmi e vivere la narrazione dello sport per poi creare dei post che arrivino a voi lettori e vi facciano proiettare con l’immaginazione, in quel momento, in quel luogo, dentro l’anima dello sportivo protagonista dell’episodio

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