BARCELONA, SPAIN - 1992: Larry Bird #7, Michael Jordan #9, and Magic Johnson #15 of the United States National Team pose for a photo during the1992 Summer Olympics in Barcelona, Spain. NOTE TO USER: User expressly acknowledges that, by downloading and or using this photograph, User is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License agreement. Mandatory Copyright Notice: Copyright 1992 NBAE (Photo byNeil Leifer/NBAE via Getty Images)
Ci sono tante squadre nella storia che sono entrate nella leggenda sportiva e non, ma solo una è stata chiamata, e si chiamerà per sempre LA SQUADRA DEI SOGNI, il DREAM TEAM.
La storia del Dream Team nasce a Seul nel 1988: l’Urss Di Sabonis e Kurtinaitis sconfigge gli Usa, rappresentati dagli universitari. Per gli americani è uno shock perché il basket lo hanno inventato loro:
Per far ciò è necessario che i professionisti del NBA vadano alle Olimpiadi, non per vincere, ma per dominare. Ci riusciranno, portando il basket a una dimensione mondiale e portando l’NBA a uno spettacolo sempre più grande e a un business sempre più elevato.
Ma torniamo a quell’Olimpiade: come coach viene scelto Chuck Daly, ex allenatore dei Detroit Pistons. La lista dei convocati fa scorrere un forte brivido di emozione a chi legge, ma i nomi ve lo diremo tutti alla fine. Per il momento diciamo solo che nella stessa squadra si trovano a giocare assieme le tre grandi superstar del momento,
Chuck Daly in una famosa intervista disse:
“È come se Elvis e i Beatles si unissero insieme”.
Chuck Daly
Durante gli allenamenti Pre Olimpici a Montecarlo coach Daly vede un clima troppo disteso e organizza una partita tra i suoi. Il suo messaggio è chiaro:
“Date tutto quello che avete”.
Da una parte il team bianchi con Jordan, Malone, Ewing, Pippen e Bird; dall’altra il team blu con Magic, Barkley, Mullin, Robinson e Laettner. In questo angolo chiuso al mondo si disputa una partita definita da Michael Jordan la più bella alla quale abbia partecipato: era a porte chiuse, ma gli crediamo. Un dato racconta la forza e il mito di questa squadra: I dieci titolari dell’ultimo All Star Game Est-Ovest erano tutti presenti a Barcellona, solo Stockton non parti nel quintetto iniziale (e Laettner, miglior universitario).
Il Palau San Jordi nella collina del Montjuic ospita la celebrazione di questo sport e la celebrazione di questa squadra. Anche il basket vive i cambiamenti del mondo di quegli anni: non ci sono più l’Unione Sovietica e la Jugoslavia, una potenza cestistica che chissà quali pagine avrebbe potuto scrivere (ma questa è un’altra storia). Il girone eliminatorio fa capire la forza degli statunitensi: Angola, Germania, Croazia, Brasile e Spagna vengono annientate da una media di 117 e uno scarto medio di 44 punti. Ma non è tutto: gli avversari cercano i fenomeni del NBA per chiedere una foto o un autografo perché mai si sono visti giocare al di fuori del loro paese.
Ai quarti tocca Portorico: finisce 115-77. In semifinale c’è la Lituania di Sabonis, una delle squadre nate dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica: ma neanche Sabonis fa paura e il risultato finale dice 127-76.
Anche la finale presenta una nazione nuova, indipendente da poco, figlia della Jugoslavia: è la Croazia di un tale Drazen Petrovic, ma anche di Tony Kukoc e Dino Radja. Per un tempo i croati tengono testa ai fenomeni, poi esce il solito show a stelle e strisce: finisce 117-85,
La tuta che li accompagna sul podio che riporta i temi della bandiera dice al mondo che loro con il loro orgoglio americano sono e saranno sempre i più forti. Nel 2017 tutta la squadra nella Hall of Fame della FIBA, ma per tutti gli sportivi del mondo quella squadra era già il simbolo della gloria. Fantascienza.
Ecco i nomi di quei 12 fenomeni che illuminarono l’edizione dei giochi di Barcellona e scrissero una delle pagine più memorabili dello sport:
Per chi ama lo sport questi nomi sono spettacolo puro, ma anche brividi, emozioni e forse qualche lacrima; sono nomi che hanno cambiato la storia del basket; sono nomi scritti per sempre nel grande libro dello sport;
Foto di copertina: https://theundefeated.com/features/dream-team-1992-olympic-what-ifs-25-years-later/