Ci sono tante squadre nella storia che sono entrate nella leggenda sportiva e non, ma solo una è stata chiamata, e si chiamerà per sempre LA SQUADRA DEI SOGNI, il DREAM TEAM.
Basket USA, Barcellona 1992, il mito diventa realtà.
La storia del Dream Team nasce a Seul nel 1988: l’Urss Di Sabonis e Kurtinaitis sconfigge gli Usa, rappresentati dagli universitari. Per gli americani è uno shock perché il basket lo hanno inventato loro:
dovranno tornare a vincere e non solo, dovranno dominare e dovranno estasiare il mondo intero.
Per far ciò è necessario che i professionisti del NBA vadano alle Olimpiadi, non per vincere, ma per dominare. Ci riusciranno, portando il basket a una dimensione mondiale e portando l’NBA a uno spettacolo sempre più grande e a un business sempre più elevato.

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Ma torniamo a quell’Olimpiade: come coach viene scelto Chuck Daly, ex allenatore dei Detroit Pistons. La lista dei convocati fa scorrere un forte brivido di emozione a chi legge, ma i nomi ve lo diremo tutti alla fine. Per il momento diciamo solo che nella stessa squadra si trovano a giocare assieme le tre grandi superstar del momento,
Michael Jordan dei Chicago Bulls, Larry Bird dei Boston Celtics e Magic Johnson dei Los Angeles Lakers: sogno, mito, follia sicuramente qualcosa che ha segnato per sempre lo sport.
Chuck Daly in una famosa intervista disse:
“È come se Elvis e i Beatles si unissero insieme”.
Chuck Daly
Durante gli allenamenti Pre Olimpici a Montecarlo coach Daly vede un clima troppo disteso e organizza una partita tra i suoi. Il suo messaggio è chiaro:
“Date tutto quello che avete”.
Da una parte il team bianchi con Jordan, Malone, Ewing, Pippen e Bird; dall’altra il team blu con Magic, Barkley, Mullin, Robinson e Laettner. In questo angolo chiuso al mondo si disputa una partita definita da Michael Jordan la più bella alla quale abbia partecipato: era a porte chiuse, ma gli crediamo. Un dato racconta la forza e il mito di questa squadra: I dieci titolari dell’ultimo All Star Game Est-Ovest erano tutti presenti a Barcellona, solo Stockton non parti nel quintetto iniziale (e Laettner, miglior universitario).
Il Palau San Jordi nella collina del Montjuic ospita la celebrazione di questo sport e la celebrazione di questa squadra. Anche il basket vive i cambiamenti del mondo di quegli anni: non ci sono più l’Unione Sovietica e la Jugoslavia, una potenza cestistica che chissà quali pagine avrebbe potuto scrivere (ma questa è un’altra storia). Il girone eliminatorio fa capire la forza degli statunitensi: Angola, Germania, Croazia, Brasile e Spagna vengono annientate da una media di 117 e uno scarto medio di 44 punti. Ma non è tutto: gli avversari cercano i fenomeni del NBA per chiedere una foto o un autografo perché mai si sono visti giocare al di fuori del loro paese.
Ai quarti tocca Portorico: finisce 115-77. In semifinale c’è la Lituania di Sabonis, una delle squadre nate dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica: ma neanche Sabonis fa paura e il risultato finale dice 127-76.

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Anche la finale presenta una nazione nuova, indipendente da poco, figlia della Jugoslavia: è la Croazia di un tale Drazen Petrovic, ma anche di Tony Kukoc e Dino Radja. Per un tempo i croati tengono testa ai fenomeni, poi esce il solito show a stelle e strisce: finisce 117-85,
gli USA non hanno solo vinto le Olimpiadi, hanno dominato e hanno gridato al mondo che il basket è cosa loro.
La tuta che li accompagna sul podio che riporta i temi della bandiera dice al mondo che loro con il loro orgoglio americano sono e saranno sempre i più forti. Nel 2017 tutta la squadra nella Hall of Fame della FIBA, ma per tutti gli sportivi del mondo quella squadra era già il simbolo della gloria. Fantascienza.

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Ecco i nomi di quei 12 fenomeni che illuminarono l’edizione dei giochi di Barcellona e scrissero una delle pagine più memorabili dello sport:
CHARLES BARKLEY, LARRY BIRD, CLYDE DREXLER, PATRICK EWING, MAGIC JOHNSON, MICHAEL JORDAN, CHRISTIAN LAETTNER, KARL MALONE, CHRIS MULLIN, SCOTTIE PIPPEN, DAVID ROBINSON, JOHN STOCKTON.
Per chi ama lo sport questi nomi sono spettacolo puro, ma anche brividi, emozioni e forse qualche lacrima; sono nomi che hanno cambiato la storia del basket; sono nomi scritti per sempre nel grande libro dello sport;
una squadra che non si ripeterà mai più; il DREAM TEAM, la SQUADRA DEI SOGNI, la squadra più forte della storia della sport…Barcellona 1992, gli STATI UNITI D’AMERICA, BASKET TEAM USA
Foto di copertina: https://theundefeated.com/features/dream-team-1992-olympic-what-ifs-25-years-later/