La storia delle Olimpiadi ha regalato tante pagine dal finale rocambolesco e clamoroso. E una di queste ha come protagonista Roberto Di Donna, tiratore romano delle Fiamme Gialle che vive tra le colline veronesi.
Ad Atlanta è il primo giorno di gare con il mondo ancora scosso dall’immagine di un tremante Mohammed Ali che poche ore prima ha acceso il braciere olimpico. La finale della pistola 10m ha un grande favorito, il cinese Yifu Wang, oro a Barcellona e dominatore della stagione. Ma non c’e solo la Cina: c’é anche l’Italia con il nostro Roberto Di Donna.
Dido viene da tre anni molto positivi in cui ha raggiunto sempre la medaglia nelle finali di coppa del mondo.

Ph. Repubblica.it
Al Wolf Creek Shooting Complex di Atlanta la finale è un monologo del cinese: prima dell’ultimo tiro il vantaggio su Di Donna è 3,8 punti, un vantaggio impossibile da recuperare in un solo colpo nel mondo del tiro. Ma si sa che a volte l’impossibile nello sport non esiste.
Dopo il nono tiro per tre minuti salta il sistemo elettrico dell’impianto di Atlanta, minuti lunghi di attesa per un tiro che vale la carriera, soprattutto per Di Donna che deve difendere la seconda posizione dall’assalto del bulgaro Kiriakov.
Si riprende. Di Donna spara e fa 10.4, la medaglia è sicura. Tocca a Wang al quale basta 6.6 per l’oro: come si dice nel gergo, deve semplicemente non spararsi ai piedi.
E qui la sicurezza del gigante cinese crolla e tutto il mondo crolla addosso al cinese in uno dei momenti sportivamente più belli e drammatici della storia dello sport.
Wang fa 6.5, impossibile. No, possibile. 684.2-684.1, un decimo di punto che vale tutto.
Roberto Di Donna è oro olimpico e può esprimere la gioia infinita per quel traguardo che cambia la storia sportiva di ogni atleta. Wang invece crolla, collassa a terra, di fronte a un dramma sportivo inspiegabile e alla tensione pazzesca che una gara di tiro porta. Wang sarà trasportato in ospedale e non potrà ricevere quella maledetta medaglia; tornerà oro ad Atene, 8 anni dopo, a coronare una carriera splendida.
Sul podio invece sale Roberto Di Donna che forse si rende conto della grande impresa solo quando risuonano le dolci note dell’inno di Mameli. Una vittoria che cambia la vita perché questi sport hanno un quarto d’ora di gloria ogni quattro anni: se ti va bene ti ricordano, altrimenti vai nel dimenticatoio.

Ph. Azzurridigloria.com
E lo sport ricorderà sempre questa pagina di sport scritta in quel giorno ad Atlanta e quell’assurdo e incredibile finale della pistola aria compressa 10metri.