La lotta, uno degli sport con maggior tradizione olimpica, una tradizione già presente nell’antichitá e presente in tutte le edizioni dei giochi moderni (eccetto il 1900).
Vincenzo Maenza, soprannominato Pollicino, viene da Faenza e lì, mentre aiuta il padre nel suo lavoro di barbiere viene notato per la sua agilità e portato in palestra: inizia così una carriera piena di gloria e successi.
E la pagina che vi raccontiamo é datata 20 settembre 1988: Olimpiadi di Seul, lotta grecoromana, 48kg. Maenza ha già vinto l’Olimpiade di Los Angeles nel 1984 distruggendo in finale il tedesco Scherer, ma quelle erano le Olimpiadi del boicottaggio del blocco sovietico e quindi di tanti atleti assenti. E Maenza dentro di se quell’Olimpiade la vuole ancora di più per dimostrare al mondo che lui è il più forte. A Seul non ci sono boicottaggi, ci sono tutti i più forti.
Maenza arriva a questa edizione tra mille sacrifici: allenamenti continui e un peso da mantenere a 48kg: questo significa dieta, saune e tante rinunce, tanti sacrifici, per essere il numero uno. Solo in otto hanno fatto il bis nella lotta olimpica e questa è la grande occasione di Pollicino.
Nei primi turni il campione di Faenza demolisce 11-0 il norvegese Ronningen e 9-1 il giapponese Saito. Soffre un po’ con l’americano Fuller con il quale finisce 7-4. Nella strada Olimpica si ripropone il tedesco Scherer, finalista a Los Angeles: finisce 15-1, senza storia.
La semifinale è con uno dei grandi rivali di quel periodo: Bratan Tsenov. Maenza vince 4-3 ed è in finale per raggiungere la leggenda olimpica.
In finale ecco il polacco Andrzej Glab, tra i favoriti per la vittoria. Ma quel giorno il nostro campione ha un appuntamento con la storia: ed anche per questo in tribuna ci sono il presidente del CONI Gattai ed anche il grande Samaranch, uno dei grandissimi dell’Olimpismo.
subisce qualche tentativo d’attacco dal polacco, ma la sua velocità gli permette di difendersi. Finisce così il primo tempo. Dopo la pausa un nuovo attacco di Pollicino porta il punteggio sul 3-0: e l’incontro finisce così. Vincenzo Maenza è ancora medaglia d’oro.
ora per Vincenzo Maenza c’e solo la consacrazione olimpica e l’entrata nella storia dello sport italiano. Maenza parteciperà anche ai giochi di Barcellona dove solo un arbitraggio discutibile nella finale lo priva del terzo oro, ma questa è un’altra storia.
Quel giorno a Seul una pagina bellissima di sport è stata scritta e l’ha scritta quel piccolo grande uomo chiamato Vincenzo Maenza
Foto copertina: fornita da Vincenzo Maenza
1 Comment
Sicuramente il piu’ GRANDE lottatore ITALIANO di sempre