È il 4 agosto 1978, è una serata molto caldo a Brescia, la tipica serata d’estate. Il campo è quello di Via Morosini. Non è un evento di primo livello, è semplicemente un meeting estivo di atletica tra Italia e Polonia. Non c’è la diretta TV e non ci sono i telefonini a riprendere l’evento. C’è solo una tv locale, che solo molti anni dopo ha ritrovato il video di quella serata.
Ma quella serata diventa uno dei momenti più belli, emozionanti ed iconici dell’atletica italiana.
Ed è bello pensare come quel record Sara lo abbia raggiunto vicino a casa, dove tutti gli amici e parenti erano lì a vederla.
E pensare che la mancanza di televisioni aveva fatto venire a qualcuno il dubbio su quel 2m01 e così Sara decise di ripetersi agli Europei di Praga di qualche mese dopo: ancora 2m01 e titolo europeo.
Ma chi è la bella Sara Simeoni, uno dei simboli sportivi di quegli anni d’oro dello sport italiano?
Sara da piccola amava la danza, ma non venne scelta per il corpo di ballo dell’Arena di Verona. Fu nel 1965 grazie all’ intuizione dell’insegnante Marta Castaldo che si indirizzò al mondo dell’atletica, iniziando a scrivere entusiasmanti pagine di sport. Il sesto posto a Monaco nel 1972 fa capire alla giovane veronese che la via dei successi è appena iniziata. Arrivano il bronzo agli Europei di Roma nel 1974 e l’argento ai giochi olimpici nel 1976: davanti a lei sempre la grande rivale e amica Rosemarie Ackermann.
Ed eccoci tornare al 1978, l’anno in cui esplode definitivamente la classe di Sara. E torniamo a quella sera di Brescia e a quel record del mondo portato via proprio alla Ackermann e all’europeo di Praga dove arriva l’oro davanti alla tedesca. Battere la tedesca rivale dopo tante sconfitte è un’ulteriore carica per Sara.
Sono anni in cui storia e sport si intrecciano e quando il mondo si ritrova a Mosca per i giochi olimpici del 1980 si vive il boicottaggio dei paesi occidentali.
In questa gara il boicottaggio non cambia le carte in tavola, perché le più forti ci sono tutte. Sara ha dolori ai tendini ma quel giorno, il dolore cerca di non sentirlo. Non sbaglia nulla fino a 1.94. Lì a quella misura esce la sua grande rivale Ackermann e per Sara è già medaglia. 1.97 è la misura decisiva. Sbagliano la Kielan e la Kirst, non sbaglia la nostra campionessa.
Sara Simeone è campionessa Olimpica e scoppia a piangere sulle spalle di quella Ackermann che per anni l’aveva battuta.
È quasi un po’ smarrita Sara che dice:
“La realtà purtroppo sciupa il sogno. Una meta è molto più bella quando ancora non la si è raggiunta”.
Sara Simeoni
Frasi semplici, romantiche, vere.
Non smette di saltare Sara che a Los Angeles vince la sua terza medaglia olimpica, un altro argento per chiudere una carriera che ha reso la veronese una dei simboli dell’atletica italiana.
Sara Simeoni è stata un’atleta fortissima, bella e famosa, ma in lei c’è sempre stata una grande semplicità: non ha mai negato il sorriso o un autografo alla sua gente e ai suoi tifosi. Bellissime le parole di Gianni Merlo:
“La Simeoni è stata l’ultima interprete di uno sport romantico. Le sue lacrime di gioia hanno inondato il cuore di milioni di spettatori: ne sentiamo la mancanza”
Gianni Merlo
Da Brescia a Mosca, le due città in cui il sogno di una delle icone più belle dello sport italiano diventa realtà: è la storia di Sara Simeoni
Foto di copertina: https://www.repubblica.it/dossier/sport/sorelle-italia/2019/03/07/news/sara_simeoni_volai_oltre_2_metri_ora_vivo_da_dimenticata_-219766988/