No, non abbiamo più parole, non abbiamo più aggettivi per definirla. Meravigliosa, magica, entusiasmante, divina, ma forse ogni aggettivo è troppo poco per raccontare la grandezza di Federica Pellegrini.
Una storia fantastica, una meravigliosa storia d’amore iniziata in un caldo agosto ateniese: era il 2004. Federica vinse a sorpresa l’argento olimpico, aveva 16 anni. Ma nessuno quel giorno pensava alla leggenda che quel giorno si era mostrata al mondo. Una leggenda che è un orgoglio e un vanto tutto italiano
Da quel giorno otto volte consecutive sul podio nei 200 Stile Libero ai mondiali, sei volte campionessa del mondo, un oro olimpico e una carriera unica, epica. Perché competere 15 anni a questi livelli in uno sport massacrante come il nuoto non è umanamente possibile. E Fede è disumana, Fede è unica.
Una campionessa dal lato umano, una campionessa che sa emozionarsi per la vittoria, ma che dimostra tutta la sua sensibilità anche nella sconfitta. E questo la rende ancora più meravigliosa. Nella carriera ha avuto sconfitte e delusioni, ha vissuto la morte dell’amatissimo coach Castagnetti, fondamentale per la carriera della Divina, ha avuto attacchi cattivi dai “nuotatori di tastiera”, ma lei ha sempre guardato avanti, ha lavorato duro ed è risorta sempre. Un’araba fenice che quando cade, torna ancora più forte.
Dopo Rio de Janeiro Federica voleva mollare, voleva lasciare quel mondo che per lei significava amore, era troppa la delusione. Non l’ha fatto e oggi siamo qua a ringraziarla per quella scelta perché le emozioni di questi ultimi due mondiali rimarranno per sempre.
Oggi le ultime due vasche sono state memorabili: le avversarie, più giovani di lei, sono state superate e sconfitte, non ci credeva neppure lei. Si è fermata, ha guardato il pubblico ed ha allargato le braccia prendendosi l’ovazione di un pubblico che ovunque nel mondo la ama.
Perché una gara così a 31 anni è un insegnamento per tutti che nella vita se si vuole si possono fare grandi cose, sempre.
La sua intervista, commossa, emozionata con parole semplici e sincere:
“Io non ci credo, non ci credo ancora…questa medaglia si chiama amore. È un grande risultato, ci abbiamo creduto sempre. Sono contenta per me, per lo staff e per la mia famiglia”. E poi piangendo: “Anche perché questo è il mio ultimo mondiale. Ma no, non sono lacrime di tristezza, solo di felicità, di soddisfazione, di fatica”
Federica Pellegrini
E in quelle parole forse tutti noi ci siamo sentiti un po’ tristi, perché è vero, è il suo ultimo mondiale e tra un anno dirà addio alle gare. E come per tutti i fenomeni dello sport, ci sarà un prima Federica e un dopo Federica. Ci mancheranno le emozioni mondiali di Roma, Shangai, Budapest e Gwanju, ci mancheranno i suoi sorrisi e le sue lacrime, ci mancheranno le sue bracciate eleganti e forti, ci mancherà il suo essere donna tutti i giorni della sua eccezionale carriera.
Ci sarà un ultimo momento in cui l’Italia si fermerà. E sarà a Tokyo, tra un anno, alle Olimpiadi. Lì si chiuderà il cerchio più bello del nuoto italiano e forse anche del nuoto mondiale. Lì, quel cerchio iniziato ad Atene entrerà per sempre nella grande storia dello sport, quella che racconta eroi puliti, capaci di emozionare. E in quelle ultime quattro vasche sono certo che tutti proveranno emozione, commozione, gioia e tristezza, perché saranno le ultime di una carriera che in fondo ha segnato la nostra vita di appassionati di sport.
E comunque vada, sarà l’ultimo capolavoro della Divina, l’ultimo capolavoro di Federica Pellegrini.
Una storia da raccontare, ai nostri figli, ai nostri nipoti, perché è una storia di sport meravigliosa.
È la regina del nuoto, è la più grande di sempre dello sport italiano, è mito, è leggenda, è passione….E, COME DICE LEI, È AMORE, UNA FANTASTICA STORIA D’AMORE. È INFINITA, È DIVINA, È SEMPLICEMENTE FEDERICA PELLEGRINI