In questi giorni è stato celebrato il meraviglioso titolo mondiale nei 200 stile libero di Federica Pellegrini, divenuta leggenda (ammesso che non lo fosse già) per la sua incredibile longevità: otto podi mondiali consecutivi nella stessa gara, mai nessuna come lei, nè al femminile nè al maschile.
La Divina ha avuto una carriera irripetibile, con qualche momento di difficoltà da cui è uscita più forte di prima firmando dei capolavori che hanno stupito il mondo e qualche volta anche sè stessa. Il palmares dell’Araba Fenice è impressionante e arricchito da innumerevoli record, se ne potrebbe parlare per ore.
Ma qui vogliamo parlare di un’impresa che riesce a pochi. Sì, perchè ci sono campioni che vincono molto, ma il record mondiale magari non lo battono mai. E poi ci sono alcuni grandi campioni (pochi) che possono dire: “Il mio record del mondo compie 10 anni”. Federica Pellegrini è tra questi: il 29 luglio 2009 vinse il primo oro nei 200 stile con lo straordinario tempo di 1’52″98, uno degli ultimi record “gommati” rimasti imbattuti.
In quell’edizione mondiale, nello magnifico scenario del Foro Italico a Roma, la Divina si presenta al blocco di partenza da campionessa olimpica in carica della distanza e primatista del mondo, sa di gareggiare più contro il tempo che contro le avversarie, tanto era il margine. Il record del mondo storico stabilito appena due giorni prima nei 400 stile in 3’59″15, che la fece diventare la prima donna a scendere sotto la barriera dei 4 minuti nei 400 sl, e il record del mondo dei 200, che già le apparteneva, migliorato ulteriormente in semifinale il giorno precedente, dimostravano una forma fisica eccellente.
Lo speaker presenta le finaliste e il pubblico si fa subito sentire. Inizia la gara, come al solito una prima vasca che non vede Federica in testa (27.34), ma già a metà gara la musica cambia: Fede si prende la prima posizione in 55.60, 22 centesimi sotto il suo record. Continua la sua progressione e vira ai 150m in 1:24.38.
Gli ultimi 50m poi sono pura poesia, sono i suoi ultimi 50m. Il pubblico si scalda sempre più e quando la Pellegrini tocca la piastra il boato sottolinea quell’1:52.98 che sa di storia: prima donna al mondo a scendere sotto il minuto e 53.
Le telecamere riescono a catturare il suo storico allenatore Alberto Castagnetti, che commosso cercava di evitare le inquadrature mentre raggiugeva la sua pupilla per stringerla in un forte abbraccio.
Forse per questo la Pellegrini sembrava provenire da un altro pianeta. In realtà tuttora dà questa impressione. Almeno in vasca, perchè poi fuori dimostra di essere umana, come qualche giorno fa quando si è commossa al pensiero di aver chiuso il suo nono e ultimo mondiale con un oro.
Per la verità in quel momento ci siamo intristiti un po’ tutti, ammettiamolo. Una campionessa di questo calibro, capace di tenere incollati agli schermi tutti gli italiani (e non) con il suo carisma, non potrà che lasciare un vuoto dopo il ritiro.
Meglio non pensarci e godersi quest’ultimo anno di emozioni che, comunque vada, ci regalerà. Emozioni uniche, come quelle provate il 29 luglio 2009.