È questa la storia di un bambino che nasce a Scampia, quartiere di Napoli. Ma è la storia di un bambino che grazie al padre viene educato a uno sport elegante, pieno di rispetto per l’avversario, uno sport pieno di valori. Lo sport è il judo, il bambino si chiama Giuseppe Maddaloni.
Ha solo due anni quando il papà Gianni gli fa conoscere il tatami ed è subito amore. Giuseppe si allena tutti i giorni: mentre gli amici escono, lui si allena, mentre gli amici vanno in vacanza lui si allena.
Si allena tra il centro di Ostia dove lo segue il C.T. Vittoriano Romanacci e la palestra di Scampia dove si allena con il padre, quella palestra che spesso toglie ragazzi dalla strada.
E da Scampia Pino Maddaloni arriva a Sydney, arriva alle Olimpiadi.
Pino vive il villaggio come un bambino perché è tutto magico. Ci sono tutti i più grandi dello sport mondiale, e c’è anche lui. Ma non c’è solo la magia, c’è il tatami da affrontare, quello della categoria 73kg. La mamma la sera prima gli dice che vuole quella medaglia d’oro.
E Pino, vittoria dopo vittoria, arriva alla finale. Tutto il mondo si inchina a Napoli: prima un samoano, poi un tunisino, infine un lettone e un bielorusso. Ora non è più il ragazzino che si allenava con il padre in palestra a Scampia, ora Pino è un atleta forte che è arrivato a sfidare il brasiliano Tiago per la gloria di Olimpia. In tribuna c’è come sempre papà Gianni, anche lui attore protagonista di questa storia meravigliosa: ha speso cinque milioni per esser quel giorno a Sydney.
Dopo 3 minuti e 25 Pino attacca e conquista un Ippon, un Ippon dorato. Il brasiliano è sconfitto. Pino Maddaloni è medaglia d’oro. È ora di pranzo in Italia e Pino entra nelle case degli italiani con il suo sorriso splendido e la sua gioia incontenibile.
E poi il podio, dove Pino scoppia in lacrime e piange a dirotto. Perché l’Olimpiade è questo: emozione, gloria, ma anche ricordo dei tanti sacrifici fatti per arrivare quel giorno in quel podio di Sydney. E per Pino, nato nel cuore di Napoli forse quei sacrifici sono stati ancora più grandi.
Ancor oggi Pino non dimentica Scampia, non dimentica le sue origini: e proprio lì vuole creare un centro che sia il riferimento del judo italiano. Perché un giorno un altro Pino Maddaloni possa salire in quel podio dove batte forte il cuore di Olimpia.
Immagine di copertina: https://www.sportfair.it/2016/08/olimpiadi-storie-italiane-loro-nel-judo-di-giuseppe-maddaloni-a-sidney-2000/415222/