Non sono in tanti ad aver dato un nome a un movimento della ginnastica artistica: uno di questi è brianzolo, è nato a Seregno, ha gareggiato per la Ginnastica Meda e si chiama Igor Cassina. Una storia splendida che tocca l’apice in una serata olimpica ateniese: era il 23 agosto 2004.
E pensare che Igor aveva iniziato a combattere nel tatami, come un judoka. Ma era troppo irrequieto e così a 5 anni aveva seguito la sorella Mara, che praticava ginnastica artistica.
Ed è così che inizia una delle carriere più belle della storia della ginnastica italiana. Inizia a dedicarsi alla sbarra a 11-12 anni, a 14 anni è campione Italiano Juniores, a 17 è già campione italiano assoluto.
Partecipare alle Olimpiadi di Sydney per Igor è un sogno, il sogno di ogni bambino che inizia a fare sport: in alcune sue interviste ricorda come è stato emozionante ritrovarsi in sala giochi vicino a Javier Sotomayor (primatista del mondo di salto in alto, altra meravigliosa pagina di sport).
L’inizio del nuovo millennio porta le prime medaglie pesanti: bronzo europeo nel 2002, argento mondiale nel 2003 dietro al giapponese Kashima, ma davanti alla leggenda Alexei Nemov uno degli idoli di Igor Cassina.
E arriviamo al 2004, anno olimpico, anno in cui le storie possono essere riscritte. Un segnale al mondo Cassina lo ha già dato nel 2002: un movimento da lui ideato è ufficialmente diventato il “Movimento Cassina 1”. È un kovacs teso con avvitamento a 360° sull’asse longitudinale.
È quest’esercizio che Igor vuole effettuare nella finale olimpica: se fatto perfettamente può regalare l’oro, ma nella ginnastica ogni minimo errore che ti discosti dalla perfezione può esser fatale.
Quando Igor scende in pedana l’Olympic Indoor Hall è una bolgia. L’esercizio di Nemov ha avuto un punteggio molto basso e il pubblico rumoreggia: i giudici rivedono l’esercizio e aumentano il punteggio del russo che chiude comunque temporaneamente al terzo posto, fuori dai giochi medaglie.
Quando tocca a Igor ritorna il silenzio e soprattutto l’ammirazione per quello che Igor sta facendo:
Alza le braccia subito perché capisce che quell’esercizio può regalare il sogno di una carriera. Lo statunitense Hamm e il giapponese Yoneda si avvicinano ma non superano il campione di Seregno.
Igor Cassina vince un oro storico per la ginnastica italiana e scrive una delle pagine più belle dello sport italiano.
Chiudiamo con le emozionanti parole del telecronista di quel giorno, una descrizione perfetta di un campionissimo dello sport:
“Guardatelo bene: ha un aspetto umano ma è un punto esclamativo pervaso da energia, venuto dallo spazio. Si chiama Igor Cassina signori, si chiama Igor Cassina e non ce n’è per nessuno”.
Andrea Fusco
Era un caldo agosto 2004 quando Igor Cassina coronò il sogno di una vita: campione olimpico
Foto di copertina: https://www.azzurridigloria.com/storie/igor-cassina-atene-2004/