È il 9 Novembre 1989 e il mondo si sveglia come tutti i giorni. È giovedì, un giovedì destinato a cambiare la storia. Nei giorni precedenti i telegiornali ci hanno raccontato di rivolte in alcune città della Germania dell’Est, ma nessuno può pensare a quello che accadrà quel giovedì. In Italia tutti vanno al lavoro, come sempre; sono agli anni del nuovo boom in un’Italia che attende nell’estate successiva i mondiali di calcio.
Poi alle 18 si torna a casa e i telegiornali riportano le parole di una conferenza del ministro Schabowski che dice che tutte le norme che regolavano il passaggio da Est a Ovest sono revocate. Gli viene chiesto se questa decisione varrà anche per Berlino Est e Berlino Ovest e Schabowski conferma. Un giornalista, Riccardo Ehrman, corrispondente da Berlino dell’agenzia italiana ANSA, gli chiede da quando entrerà in vigore la decisione. La risposta del ministro, probabilmente colto di sorpresa, cambia la storia del mondo: “IMMEDIATAMENTE”.
Pochi giorni dopo a Vienna si gioca una partita strana: Austria-Germania Est. Alla Germania Est basta un punto per qualificarsi ai mondiali italiani: finisce 3-0 per l’Austria. Cosa sarebbe successo con la Germania Est qualificata, non lo sappiamo.
Facciamo un salto in avanti di esattamente 27 mesi, 27 mesi in cui il mondo ha vissuto quel ribaltone iniziato la notte di Berlino. È il 9 febbraio 1992, Olimpiadi Invernali di Albertville. È la finale dei 3000 metri di pattinaggio velocità. Non è un evento troppo seguito in Italia, a quei tempi non avevamo la diretta integrale di tutte le gare. Eppure è una gara che segna la storia.
Sul ghiaccio c’è la tedesca GUNDA NIEMANN, 26 anni. Gunda è nata a Erfurt in Germania Est nel 1966: nella sua giovane età ha giocato a pallavolo e ha fatto atletica, poi a 17 anni si è dedicata al pattinaggio veloce. A Calgary nel 1988 ha gareggiato con i colori della Germania Est. Gunda, quel giorno di Febbraio 1992, aggredisce la pista con il suo mix di eleganza e potenza che la porterà a dominare il mondo del pattinaggio veloce per tutti gli anni 90. Vince la sua gara in 4’19”90 rifilando quasi tre secondi all’altra tedesca Warnicke, anch’essa nata e Est, e quasi 5 secondi all’austriaca Hunjady.
In quell’edizione olimpica Gunda Niemann vincerà l’oro anche nei 5000 metri e l’argento nei 1500. E in quegli anni 90 dominerà il mondo con 8 medaglie olimpiche e dieci medaglie mondiali.
Ma la medaglia d’oro del 9 febbraio, a 27 mesi dalla caduta del muro, ha un valore in più ed entra di diritto, e per sempre, nella storia dello sport. È il primo oro olimpico della nuova Germania, una Germania unita.
Dalle Olimpiadi Invernali a quelle Estive. Ancora un primo oro per la nuova Germania unita. È il 26 Luglio 1992, domenica; a Barcellona è in corso la prima giornata dei giochi Olimpici tanto voluti dal presidente Samaranch, giochi senza boicottaggi, giochi con un nuovo mondo disegnato.
Quel giorno si corre la 100 km a cronometro di ciclismo su strada; sarà l’ultima volta che questa affascinante specialità verrà disputata all’Olimpiade. Ed è anche l’ultima volta che alle Olimpiadi non partecipano i professionisti.
È favorita l’Italia che l’anno precedente ha vinto il mondiale a Stoccarda e che non cambia il quartetto in pista con Anastasia, Colombo, Contri e Peron. Ma quel giorno la Germania è più forte, va subito in vantaggio e non molla mai la testa della gara. I tedeschi chiudono in 2h01’39” e vincono l’oro davanti all’Italia che chiude con un ritardo di un minuto.
È la prima volta della Germania unita a un’Olimpiade estiva, è la prima volta che l’inno “Lied der Deutschen” risuona sotto il cielo estivo a cinque cerchi.
Questi i nomi dei 4 campioni, entrati nella storia olimpica della nuova Germania, unita e vincente: Berndt Dittert, Christian Meyer, Uwe Peschel e Michael Rich.
Albertville 9 febbraio, Barcellona 26 luglio: due date storiche per lo sport olimpico della Germania unita; l’inizio di un nuovo medagliere. E mentre nel mondo si celebra l’anniversario dalla caduta del Muro, abbiamo voluto anche noi celebrare quell’evento, ricordandone un importante risvolto sportivo: le prime due medaglie d’oro olimpiche della nuova Germania, con atleti, nati ad Est o ad Ovest, che hanno segnato la storia dello sport: Gunda Niemann nel pattinaggio su ghiaccio velocità; Berndt Dittert, Christian Meyer, Uwe Peschel e Michael Rich nel ciclismo. Era il 1992.