Questa è una pagina di sport diversa, di quelle che non troverete nel libro dei mondiali o nel libro delle Olimpiadi. Il protagonista è milanese, ha 40 anni e si chiama Alberto Mereghetti.
Non ha vinto mondiali o Olimpiadi ma è un grande atleta: è stato un triathleta, ha corso svariati trail ed ultratrail, ha corso nella giungla del Borneo e nel deserto.

ph. Runnersworld
Ma Alberto Mereghetti non è solo un atleta: Alberto vuole sensibilizzare la gente sul tema ambientale, su inquinamento e sostenibilità. E vuole farlo attraverso lo sport, attraverso la corsa: la corsa, uno degli elementi più naturali del mondo. Mettersi i pantaloncini, le scarpe, uscire ed iniziare a correre all’aria aperta.
E se abitate a Milano chissà, magari avrete visto Alberto correre!
Lo scorso anno Alberto fece una prima impresa, per amore dell’ambiente, per amore di Milano: fece cinque volte il Giro della circonvallazione meneghina per un totale di 100 km. E durante la sua impresa tanti runners si sono uniti per condividere qualche chilometro, qualche parola e per parlare di tematiche ambientali.
Quest’anno Alberto ha realizzato un’impresa ancora più bella, ancora più simbolica, per il messaggio forte lanciato all’opinione pubblica.
Alberto l’11 agosto ha corso 42,195 km sotto il bollente sole dell’isola di Rodi in Grecia: ha corso da Lindos fino ad Archangelos, lì dove batte forte il cuore della Grecia classica. Ma nell’isola del Colosso di Rodi, una delle sette meraviglie del mondo antico, Alberto ha fatto qualcosa in più: qualcosa di semplice, naturale ma con un messaggio estremamente significativo.
Durante quei km Alberto ha raccolto il maggior numeri di rifiuti possibili riempiendo i sacchetti che aveva con lui: un modo sportivo per sensibilizzare il mondo contro l’inquinamento e contro la plastica. È stata una “plasticless marathon”.
Il runner milanese lungo il percorso ha raccolto qualsiasi cosa: pezzi di auto, copertoni, cassette di frutta. Ma non solo, anche un’audiocassetta, oggetto che ha fatto riflettere ancor più Alberto:
“Un oggetto che avevo rimosso dai miei ricordi. Non pensavo si usassero ancora, magari era lì dagli anni Novanta. E questo fa riflettere su quanto sia micidiale la plastica. Non la elimini più, rimane lì dove la lasci a vita”.
Parole forti, che devono farci pensare a quello che noi nel nostro piccolo possiamo fare ogni giorno.
Non si è fermato a quell’11 agosto Mereghetti: ha continuato anche nei giorni successivi. Ogni giorno raccoglieva 42 rifiuti, come i km della maratona, in un’unione tra la bellezza dello sport e la bellezza del nostro pianeta, che forse, se tutti fossimo più sensibili alla tematica inquinamento, sarebbe ancora più bello.

ph. Repubblica.it
E chiudiamo con le parole di Alberto, belle e piene di orgoglio:
“Ho centrato l’obiettivo perché vedo tanta gente che ha condiviso l’iniziativa. Sono molto soddisfatto. È stato difficilissimo, faceva veramente caldo: ne ho fatte di gare sotto al sole, ma neanche nel deserto avevo sofferto così…”
Alberto Mereghetti
GRAZIE ALBERTO, UNA PAGINA DI SPORT PER AVERE UN MONDO MIGLIORE
immagine di copertina: https://www.repubblica.it/sport/running/storie/2019/07/17/news/la_sfida_di_alberto_la_mia_maratona_a_rodi_per_raccogliere_la_plastica_che_sfregia_il_mare_-231397968/