Dopo “the flu game” di Jordan e “Kobe è solo sull’isola” di Bryant durante le Finals del 2010 che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della pallacanestro, nel 2016 arriva “the block” di Lebron James, forse la stoppata più bella della storia, o per lo meno la più importante nella storia delle Finals che cancella le speranze di titolo per i Golden State Warriors e riporta un titolo alla città di Cleveland, che negli sport professionistici mancava da 52 anni.
È il 20 giugno 2016, si gioca gara 7 delle Finals dei playoffs NBA. Cleveland viene da due vittorie di fila che gli hanno permesso di pareggiare la serie contro la squadra che ha finito la regular season con 73 vittorie e solo 9 sconfitte. Il miglior record di sempre. Si gioca in casa loro, alla Oracle Arena di Oakland, California.
È l’ultimo quarto, pari 89, nessuno ha segnato negli ultimi 2 minuti e mezzo e la partita è agli sgoccioli. Manca 1 minuto e 55 alla fine quando Iguodala, ala piccola di Golden State, parte in contropiede e cerca di appoggiare la palla al vetro per passare in vantaggio ma arriva LUI. Scatta da metà campo verso il suo canestro e dopo aver raggiunto i 26 km/h facendo 16 metri in poco più di 2 secondi, compie un salto incredibile, raggiunge quasi con la testa il ferro (3,05 metri) e con il palmo della mano destra riesce a stampare il pallone sul tabellone, permettendo a Cleveland di recuperare la palla e di passare in vantaggio pochi secondi dopo.
I tifosi sono increduli, qualcuno si mette le mani nei capelli, altri rimangono a bocca aperta, e c’è chi semplicemente si rassegna di fronte all’ennesima incredibile giocata di uno dei più grandi sportivi, non solo cestisti, di sempre. Semplicemente, “a kid from Akron”.
“È la gioconda, non è una stoppata”
Flavio Tranquillo
“I literally see a black blur”
Richard Jefferson
“James out of nowhere skies to the rim”
TNT
Scritto da Orso Panaccione.
foto di copertina: https://www.nbareligion.com/2016/10/28/andre-iguodala-confessa-sono-un-grande-fan-di-the-block/