È una bella serata di fine estate a Siviglia, fa caldo come in tutta l’Andalusia, ma non è il caldo infernale che si respira di giorno allo Stadio Olimpico de la Cartuja. E quella sera, 27 agosto, è la serata di una finale tanto attesa per l’Italia: è la notte di Fabrizio Mori che dopo il quarto posto di Atene 1997 vuole salire sul podio dei 400 ostacoli, una delle specialità più belle e massacranti dell’atletica (e forse dello sport).
Sono in tanti che vogliono quella medaglia: ci sono il francese Stephane Diagana, il polacco Januszewski, il giamaicano Morgan e l’infinito Samuel Matete, eccezionale atleta dello Zambia.
Se la batteria vede il miglior tempo di Diagana, la semifinale fa capire che anche il nostro Mori può ambire alla medaglia: il livornese vince la sua semifinale con 48”18. Ma tutti vanno sotto i 49” a testimoniare una finale che sarà stellare.
La finale è un momento unico per lo sport italiano, una pagina bellissima da conservare nella memoria collettiva. Parte forte il francese Diagana, seguito dal polacco Januszewski e dal brasiliano de Araujo, ma gli ultimi duecento metri il mondo assiste al capolavoro del nostro azzurro Fabrizio Mori. La sua eleganza nel passar gli ostacoli è unica, la sua rimonta inesorabile: l’ultimo rettilineo sono semplicemente spettacolari con Franco Bragagna che alza ad ogni metro il tono di voce. Mori passa e vola verso una gloria sportiva meritata. Diagana è secondo, lo svizzero Schalbert terzo in un podio senza americani.
Fabrizio era il più piccolo con i suoi 175 centimetri e la ricetta per vincere contro i giganti la descrive lui in una recente intervista:
“Se loro lavoravano 5 ore, io dovevo lavorarne 15, lavorando molto sulla ritmica e sul passaggio degli ostacoli”
Fabrizio Mori
Sacrifici, rinunce, allenamenti infiniti. Solo così Fabrizio Mori riuscì a sconfiggere i giganti e a scrivere il suo nome nella storia dell’atletica.
Era il 27 agosto 1999 e nella splendida Siviglia, un piccolo grande livornese realizza il capolavoro della vita. E per festeggiare ecco il cappello con il tricolore e quell’immagine indimenticabile dello sport italiano.
foto di copertina: https://sport660.wordpress.com/2016/08/16/siviglia-1999-e-gli-ostacoli-doro-di-fabrizio-mori/