Una storia bellissima, una storia che dura tre giorni e si svolge a Spalato, in quella che era ancora Jugoslavia. Una storia che inizia 28 anni prima, ad Altofonte, in provincia di Palermo. È la storia della doppietta europea di Salvatore “Totò” Antibo.
La “Gazzella” di Altofonte viene da un bronzo agli Europei di Stoccarda nei 5000 in quel podio tutto italiano che fece storia e dal bellissimo argento olimpico di Seul, sconfitto solo dal grandissimo Brahim Boutayeb. Ma in quell’estate del 1990 le prestazioni ai meeting lo portano ad essere il favorito ai campionati europei. Antibo era molto “africano” nella sua corsa: grandi variazioni di ritmo e buoni sprint, doti essenziali per un mezzofondista. A questo va aggiunto un grande cuore di attaccante, quel cuore che forse racconta molto del suo essere siciliano. Se Alberto Cova era un ragioniere, Antibo era un attaccante e forse per questo era amato dagli italiani ma anche da tutto il panorama internazionale.
Il 27 agosto è il giorno dei 10000 metri. Antibo è il più forte e per questo teme di rimanere bloccato in una gara tattica. E così parte subito, attaccando pochi metri dopo la partenza. Sembra una tattica folle ma non lo è: anzi, è uno spettacolo vedere quella maglia azzurra che vola trenta-quaranta metri davanti a tutti.
Passano tre giorni e il programma prevede i 5000 metri. Anche in questa gara Antibo parte tra i favoriti, ma non in modo netto come nella doppia distanza. Ma Totò vuole quella doppietta che solo in pochissimi nella storia dell’atletica europea hanno raggiunto, tra cui un tale chiamato Emil Zatopek. È il sogno che sembra crollare subito perché la gazzella di Altofonte è coinvolta in una caduta e si trova a rincorrere il gruppo con un distacco di circa cento metri. Inizia così la sua magica rincorsa: prima raggiunge la coda del gruppo, poi lentamente si riporta in testa al gruppo, mentre gli italiani da casa si alzano dalle sedie.
All’ultimo giro c’è un gruppetto di sei al comando tra cui il forte portoghese Dionisio Castro. Quando ai 250 metri dal traguardo l’inglese Staines sferra il suo attacco, Antibo è lì e lo affianca, facendo capire all’Europa intera chi è il più forte.
Antibo è pronto dopo questa eccezionale doppietta a sfidare gli africani, perché in fondo lui è il più africano degli europei.
Ma la fantastica storia del ragazzo di Altofonte si chiude a Tokyo ai mondiali del 1991 quando un attacco di epilessia lo colpisce durante la finale dei 10000 metri. Con coraggio e cuore siciliano Antibo tornerà a gareggiare sfiorando un bronzo a Barcellona che sarebbe stato unico e irripetibile.
Ma noi, questo splendido ragazzo di Sicilia vogliamo ricordarlo in quei tre giorni di Spalato, quei giorni in cui Salvatore Antibo, la Gazzella di Altofonte, diventò campione d’Europa nei 5000 e nei 10000, scrivendo una pagina eccezionale di sport, come nelle favole più belle
foto di copertina: https://www.runnersworld.it/momenti-europei-salvatore-antibo