È l’inferno del Nord: si scrive Parigi-Roubaix, si legge leggenda. Perché qui in quei tratti di pavé della campagna francese, ogni ciclista affronta il mito e lo può affrontare con timore o con coraggio, con odio o con amore, ma non lo dimenticherà mai. Foresta di Arenberg, Mons-en-Pevele, Carrefour de l’Arbre, nomi che hanno scritto storie epiche di questo sport.
E oggi vogliamo raccontarvi la storia di un uomo che ha legato la sua carriera a questa corsa infernale, tra polvere, pioggia, fango e sassi, scrivendo pagine memorabili di ciclismo. Il suo nome è Franco Ballerini.
Franco si innamora di questa corsa nel 1989: si innamora del pavé e di quei tratti leggendari che accompagnano la corsa. Decide che quella corsa la vuole vincere e nel 1993 si presenta l’occasione. A 25 km dal traguardo rimangono in due: lui e Gilbert DuclosLassalle. La volata nel velodromo a Roubaix è bellissima ma purtroppo vince il francese, per 8 millimetri.
È sconfortato Ballerini che dice basta, non correrà più quella corsa. “Non ho sbagliato la volata, ho sbagliato a fare il corridore”. Ma al cuore non si comanda e Ballerini torna.
E nel 1995 ecco il suo primo capolavoro: quel giorno ha una spalla lussata, ma a 34 km dal traguardo attacca in sella alla sua Colnago. Mancano ancora il Camphin en Pevele e il Carrefour de l’Arbre. Ma nulla può fermarlo perché Franco su quella bici quel giorno vola, nonostante i sassi, nonostante le buche. E nel velodromo questa volta ci entra da solo, da solo e vincente. Ballerini ha coronato il suo sogno.
Ma non finisce con una vittoria il rapporto magico tra il ciclista toscano e l’Inferno del Nord. Franco ci torna ogni anno, attratto dalla fatica, dal sudore, dalla leggenda.
E nel 1998 compie il suo secondo capolavoro. Quel giorno piove, e questo è quasi normale, ma piove più del solito e il fango sfigura i corridori più del solito. Quell’anno è un inferno, più inferno di altri. E quell’anno il Ballero realizza un’impresa pazzesca. Lascia il gruppo a 60 km dal traguardo, raggiunge e supera i fuggitivi, domina il suo pavé e arriva a Roubaix con più di 4 minuti di vantaggio.
Vedere Ballerini pedalare in quelle campagne e in quelle strade è uno spettacolo: conosce ogni pietra, ogni angolo, ogni segreto. È casa sua. C’è chi aggredisce il pavé, lui no, lui ci danza sopra.
Nel 2001 la sua ultima recita. Quella non è solo la sua ultima Roubaix, è l’ultima gara di una carriera che vuole chiudere là, in quell’inferno che ama più di ogni altra cosa.
Non conta da dove sei e quali colori indossi, in quel momento conta solo che sei leggenda.
E ogni tifoso quando la domenica di Aprile accende la Tv per guardare l’Inferno del Nord non può non pensare per qualche minuto a Ballero, FRANCO BALLERINI, EROE DELLA PARIGI-ROUBAIX. Grande campione, grande uomo.
foto di copertina: https://sport.sky.it/altri-sport/fotogallery/2010/04/09/fotogallery_storia_roubaix_ballerini_moser_boonen_cancellara.html