È la notte dei tempi, è il 6 aprile 1896, una data che per molti non significa nulla, ma per alcuni è l’inizio di una delle magie più belle dei tempi moderni: è l’inizio della celebrazione più bella dello sport e dell’umanità, quel giorno iniziano i primi giochi Olimpici dell’Era Moderna, è il sogno visionario del barone Pierre De Coubertin che diventa realtà. È Atene, è lo stadio Panathinaiko.
E in quella notte si intreccia un’altra storia, in un mix di realtà e forse leggenda. È la storia di JAMES CONNOLLY, nato a Boston da una famiglia di immigrati irlandesi e studente di letteratura classica ad Harvard. James ha grandi doti atletiche, eccelle nel football americano, nel ciclismo e nell’atletica, e vuole partecipare alla prima edizione dei Giochi Olimpici. Chiede all’Universitá il permesso di assentarsi che non viene concesso e così James decide di lasciare Harvard perché forse dentro di lui sa che ad Atene c’è una storia da scrivere.
Il viaggio di James sconfina nella leggenda: con i compagni di squadra americani raggiunge Napoli con una nave tedesca. Lì, nel porto della città partenopea, viene derubato del portafoglio e la polizia lo vuole trattenere; ma lui fugge e prende letteralmente al volo il treno per Brindisi, aiutato da tre passeggeri che lo aiutano nell’entrare mentre il treno molto lentamente sta abbandonando la stazione. A Brindisi c’è un’altra nave che lo attende con destinazione Atene, Atene 1896.
L’atleta americano riesce ad arrivare puntuale per quel 6 aprile e per la finale di salto triplo, che all’epoca si chiamava hop, skip and jump. La finale si disputa in un salto unico e James Connolly è l’ultimo a saltare. La storia racconta che quando arriva il suo turno si toglie il berretto e lo va a posizionare ben oltre la misura del francese Tufferi, in testa alla gara in quel momento. La rincorsa di Connolly è veloce e imperiosa e il suo triplo salto vola oltre il berretto, un metro oltre il francese: il pubblico rimane impressionato per quel salto che non sembrava possibile e grida entusiasta al miracolo. È 13m71, James Connolly è medaglia d’oro.
Ma quel giorno James Connolly diventa molto di più: è la prima medaglia d‘oro dal 385 AC ed è l’inizio di una storia magica e unica. Sì, unica, perché quell’oro olimpico è ancor oggi, a distanza di 124 anni da quella notte dei tempi, il sogno di ogni bambino che inizia a fare sport. E ogni quattro anni quel sogno torna a rivivere nell’incanto olimpico. Il primo a vivere quel sogno arriva da Boston.
È lo stadio Panathinaiko, è Atene, è il 6 aprile 1896, è JAMES CONNOLLY
foto di copertina: https://sethsolympicsblog.wordpress.com/2018/11/27/1896-athens/