11 anni fa un boato nella notte squarciò e ferì per sempre il cuore dell’Aquila, città fiera e bella d’Abruzzo. E la storia di oggi la vogliamo dedicare a questa città e alla squadra che più di altre ha scritto pagine di sport e di storia Aquilana.
È la storia dell’ultimo scudetto della delL’Aquila Rugby, lo scudetto impossibile.
Siamo nel 1994, anni d’oro per il rugby italiano: sono gli anni di Treviso, Rovigo, Milano, Padova e L’Aquila. La società neroverde è storia del nostro rugby e già all’epoca ha al suo attivo quattro scudetti, ma sono passati 12 anni dall’ultimo successo.
Quell’anno c’è una squadra nettamente favorita, il Milan, campione in carica e una delle creature di Berlusconi, nata per vincere e dominare, una società a cui non mancava il potere economico. Il Milan è una corazzata: ci sono Dominguez, Vaccari, i fratelli Cuttitta.
L’Aquila raggiunge il secondo posto in Regular Season solo all’ultima giornata grazie a una sconfitta rocambolesca di Treviso a Roma. E in semifinale L’Aquila e Treviso arrivano alla terza sfida decisiva che si gioca allo stadio “Tommaso Fattori”. Sul 15-12 all’ultimo minuto c’è un calcio per Treviso, ma Michael Lynagh colpisce il palo, quel palo che poteva cambiare la storia. L’Aquila è in finale.
Ed eccoci al 23 Aprile 1994, il giorno della finale a Padova. L’entusiasmo degli Aquilani è pazzesco e i 500 km che collegano il capoluogo Abruzzese a Padova diventano una lunga colonna di macchine targate AQ con sciarpe e bandiere neroverdi al seguito. Un popolo a caccia di un sogno. Lo stadio Plebiscito sembra il Fattori: tutto è neroverde. Sono 4000, forse 5000, per la sfida impossibile contro il Milan di Berlusconi. Tra le borse dei milanesi si intravedono già le bottiglie di champagne, Il Milan è sicuro di vincere.
Ma il popolo neroverde ci crede lo stesso.
I primi punti sono un calcio di Dominguez per il 3-0 Milan; ma inizia lo show di Luigi Troiani che porta avanti i suoi 6-3. La metà di Pedroni e il calcio di Dominguez a cavallo tra il primo e il secondo tempo portano i milanesi sull’11-6 e sembra l’inizio del trionfo milanese. Ma non è così. Perche il tifo e i cori del pubblico continuano, rumorosi e incessanti, perchè Troiani fa 9-11 e il sudafricano Gerber segna la metà del 14-11 facendo impazzire il popolo abruzzese. Ma lo show di Troiani non è finito: metterà a segno altri tre calci rendendo inutile il calcio di Dominguez. Finisce 23-14 e alle 16:15 il tifo aquilano può lanciare al cielo il suo urlo di gioia. L’Aquila è campione d’Italia.
Era impossibile contro questo Milan nato per vincere, ma quel giorno ha vinto una squadra e una città in cui il rugby era ed è religione. E ha vinto con il cuore, con la grinta, con tutto. È stato il capolavoro di Massimo Mascioletti, allenatore nato all’Aquila, è stato il capolavoro di una squadra di eroi che quel giorno ha scritto una pagina epica del rugby italiano.
Questi i protagonisti di quel giorno: Serafino Ghizzoni, Danie Gerber, Giulio Morelli, Lanfranco Massimi, Pasquale De Ciantis, Luigi Troiani, Francesco Pietrosanti, Gianni Cicino, Carlo Caione, Walter Di Carlo, Antonio Colella, Vim Visser, Marco D’Onofrio, Massimo Alfonsetti, Andrea Castellani, Giovanni Alfonsetti.
Oggi Pagine di Sport vuole celebrare questo scudetto e con questo ricordare il dolore e le vittime di quella notte che undici anni fa sconvolse L’Aquila, città con il cuore grande, città che vive di rugby. L’Aquila Rugby è Campione d’Italia
foto di copertina: tratta dal sito. http://www.abruzzoweb.it/contenuti/20-anni-fa-l-aquila-rugby-campione-caione-tutta-la-citta-giocava-con-noi-/544727-8/
Foto realizzata da Roberto Grillo