“Fanno dei giri immensi e poi ritornano”: parole di Venditti, che racchiudono la storia di certi campioni dello sport. Sicuramente, questa frase riassume la vita di Anthony Ervin.
Ma partiamo dall’inizio. Anthony nasce a Burbank, in California, il 26 maggio 1981; è un ragazzo afroamericano, ebreo e praticante buddista a cui viene diagnosticata la sindrome di Tourette. I genitori decidono allora di iscriverlo a nuoto. Ben presto quella scelta porta i suoi frutti: Anthony riceve una borsa di studio per l’Università di Berkeley e conquista un posto nella squadra statunitense per le Olimpiadi di Sydney 2000. Ervin conquista la vittoria nei 50 stile libero a pari merito col compagno di squadra Gary Hall Jr: è una storica doppietta ed Ervin diventa il primo afroamericano a vincere un titolo olimpico nel nuoto. In quell’edizione dei Giochi conquistò anche l’argento con la staffetta 4x100sl, ma fu ai Mondiali di Fukuoka 2001 che esplose definitivamente: oro sia nei 50 che nei 100 sl. La velocità sembra destinata ad essere il dominio di Anthony Ervin.

E invece no. All’età di 22 anni, Anthony decide di lasciare il nuoto e dedicarsi all’altra sua grande passione: la musica. L’ex campione olimpico si unisce ai “Weapons of Mass Destruction”, una rock band di New York. Ma il problema è un altro: inizia a fare uso di droghe e alcol, cade in uno stato di depressione tale da portarlo a tentare il suicidio. Anthony prova a rialzarsi cimentandosi in diverse opere sociali: nel 2004 mette all’asta il suo oro olimpico per donarne il ricavato (circa 18 mila dollari) alle popolazioni colpite dallo tsunami. Sul braccio destro si tatua una fenice, simbolo di rinascita. Ma la rinascita di Anthony è ancora lontana: droghe e alcol sono sempre presenti e gli fanno perdere tutto.
Ervin si ritrova a vivere senza fissa dimora, quando un vecchio compagno di squadra gli offre un lavoro come istruttore di nuoto.
Ed è così che inizia la vera rinascita di Anthony: nel 2006 si rituffa in acqua, nel 2007 si libera delle dipendenze e ricomincia gli studi universitari. Nel 2010 si riaffaccia al nuoto agonistico e nel 2012 si qualifica ai Giochi Olimpici di Londra, dove conquista uno straordinario quinto posto, viste le 31 primavere raggiunte. Negli anni successivi continuano gli ottimi risultati; per questo Anthony prosegue e ai Trials statunitensi del 2016 ottiene il pass a cinque cerchi. Già questa è un’impresa, se si considera che Ervin è ormai 35enne. Ma Anthony fa di più: alle Olimpiadi di Rio vince l’oro nei 50 sl, diventando il primo nuotatore capace di vincere la stessa gara a distanza di 16 anni, nonché il più anziano campione olimpico.

Ph. Clive Rose/Getty
Una favola sportiva che entra nei cuori, perché la vita di Anthony Ervin sembra un film: è risalito dal baratro, rinato dalle sue ceneri come quella fenice che si è tatuato. Anthony ha davvero fatto dei giri immensi. Ma alla fine è tornato, più forte di prima.
foto di copertina: Anthony Ervin of the United States. (AP Photo) https://www.indiatoday.in/rio-olympics-2016/swimming/story/rio-olympics-2016-anthony-ervin-usa-swimming-gold-334974-2016-08-13