Sydney, Australia, le prime Olimpiadi del Nuovo Millennio. Il fuoco che si accenda in un meraviglioso gioco di acqua. E l’acqua è protagonista di questa stupenda storia: l’acqua, il mare, il windsurf e Alessandra Sensini. È qui, a Sydney, il 24 settembre 2000, dove Alessandra vince il suo tanto atteso oro olimpico nella vela, classe Mistral.
Già a 12 anni Alessandra sale su una tavola da surf, a 13 vince la prima medaglia d’argento ai giochi della gioventù. È una ragazzina, ma spesso sconfigge i maschietti.
E a Barcellona nel 1992 il suo esordio, la sua grande emozione Olimpica. L’adrenalina a mille perché sa che può incontrare il suo idolo, quel Carl Lewis visto finora solo in TV. A Barcellona sono entrambi atleti olimpici, sono uguali.
A Barcellona la ragazza di Marina di Grosseto scopre le Olimpiadi, ad Atlanta vince il suo primo bronzo olimpico. Ed eccoci a Sydney, dove Alessandra vuole vincere.
E fin da subito la competizione vede tre veliste nettamente superiori: sono Alessandra Sensini, la tedesca Amelie Lux e la neozelandese Barbara Kendall. Le prime quattro regate vedono sempre loro tre, in ordine diverso, ai primi tre posti, con la tedesca Lux in testa.
Il quarto giorno di gare c’è vento e le regate sono complicate: Alessandra vince la quinta regata e si avvicina alla Lux. La sesta sbaglia, ma verrà scartata dalla classifica finale. Il quinto giorno, con un primo e un secondo posto, Alessandra si porta a un solo punto dalla Lux, in una lotta sempre più appassionante. Mancano tre regate al termine e le tre protagoniste sono sempre molto vicine con la tedesca sempre davanti. La Sensini vince la nona regata, la Kendall la decima e prima della regata finale la Lux ha un punto di vantaggio sulla Sensini che a quel punto deve arrivare davanti alla tedesca.
Ci si gioca tutto nell’ultima regata, ed è il momento decisivo nella storia olimpica di Alessandra Sensini, il suo “Moment in Time”, come cantava Whitney Houston. La Sensini parte davanti, la Lux recupera quando la Sensini entra in un buco di vento. Alessandra recupera e le due sono testa a testa in un finale straordinario. Sembra finita quando la Sensini cade in acqua, ma non lo è perché l’italiana vuole quell’oro. E così recupera di bolina e vola verso la gloria con un’impressionante cambiò di marcia. Vince la regata, vince l’oro olimpico, raggiunge il suo sogno. Indimenticabile pagina di sport.
Sono passati 48 anni dall’oro di Tino Straulino e Nico Rode a Helsinki, 48 anni in cui la vela italiana non aveva più fatto sentire le note dell’inno di Mameli.
Un’educazione ricevuta dal padre che la portò presto in acqua con la speranza che un giorno la figlia amasse quello sconfinato mare. Una speranza esaudita: per Alessandra il mare è “qualcosa che mi abbraccia e che mi vuole bene”.
Vincerà altre medaglie la Sensini, bronzo ad Atene 2004, argento a Pechino e molte medaglie mondiali ed europee, altre storie di una meravigliosa campionessa.
Ma noi oggi vogliamo ricordare quel giorno a Sydney, quell’appassionante ultima regata e quel sogno olimpico che diventa realtà. Alessandra Sensini, oro nella vela classe Mistral a Sydney 2000
Foto di copertina: https://biografieonline.it/foto-alessandra-sensini