Roma, 1 settembre 1994: alle piscine del Foro Italico si aprono i mondiali di Nuoto. E’ Claudio Baglioni con la sua canzone “Acqua nell’acqua” a scaldare il cuore del pubblico romano pronto a vivere dieci giorni di emozioni.
Una delle competizioni più attese è il torneo di pallanuoto. C’è il Settebello di Ratko Rudic che due anni prima in una indimenticabile finale alla piscina Picornell ha vinto l’oro olimpico facendo piangere Manuel Estiarte e un’intera nazione. Ma non si è fermato quel Settebello: nel 1993 a Sheffield è arrivata la vittoria nel campionato europeo dopo aver sconfitto la Spagna in semifinale e l’Ungheria in finale in due partite equilibrate. C’è molta attesa a Roma per il Settebello che vuole continuare a dominare il mondo. E ci riuscirà realizzando un torneo perfetto, vincendo tutte le partite, dimostrando una superiorità schiacciante. E c’è un motivo in più in quel mondiale: a settembre dell’anno precedente, Paolo Caldarella protagonista a Barcellona, aveva perso la vita in un incidente lasciando nello sconforto i compagni del Settebello. Un motivo in più per vincer quell’oro che manca da Berlino 1978.
Il girone eliminatorio vede l’Italia impegnata con Kazakistan, Ungheria e Canada. L’esordio è con i kazaki e finisce 13-7; poi tocca all’Ungheria, una delle favorite, e l’Italia la spunta 11-10. Infine tutto facile con il Canada 9-2 e passaggio al secondo girone.
E l’Italia continua a vincere: bellissimo il 7-6 con la Russia con la tripletta di Campagna e le doppiette di Silipo e Franco Porzio; poi 7-4 alla Grecia per un Settebello che non sbaglia un colpo.
In semifinale ecco la Croazia, la squadra più forte nata dallo scioglimento dell’ex Jugoslavia. L’Italia vola sull’8-3 in una semifinale senza storia in cui Franco Porzio è assoluto protagonista con 5 segnature. Finisce 8-5. E’ un’Italia bellissima e fortissima, forse la più bella Italia della storia della pallanuoto. Tutti svolgono al meglio i dettami e gli schemi del sergente Ratko Rudic. Il pubblico al Foro Italico è entusiasta, gli ascolti in TV altissimi.
E’ tempo di finale: è il 10 Settembre 1994. In finale ancora la Spagna che vuole la rivincita di Barcellona e di Sheffield. Sarà invece una lezione di pallanuoto. Dopo il 3-2 del primo quarto con le reti di Fiorillo, Calcaterra e Franco Porzio, il secondo quarto vede l’onda italiana abbattersi sugli spagnoli: due volte Silipo, Campagna e Gandolfi portano il punetggio sul 7-2 davanti a un pubblico in festa con tricolori ovunque. Finirà 10-5 con reti finali di Franco Porzio, Ferretti e Campagna. Questa volta non c’è storia: il Settebello ha surclassato i rivali spagnoli.
Come dice Baglioni nel testo inno di questi mondiali: “acqua nell’acqua, il mio grido nel tuo grido è stato un brivido”. L’acqua del Foro Italico, il pubblico in festa, tanti brividi nella notte romana.
E nel podio in molti piangono perché vincere un mondiale è bello, vincerlo in casa è ancora più emozionante. Il ricordo di Paolo Caldarella rende ancora più dolce la notte del Foro Italico. L’Italia è campione del mondo, la leggenda del Settebello continua.
Questi i nomi dei protagonisti di Roma 1994: Francesco Attolico, Marco D’Altrui, Alessandro Bovo, Giuseppe Porzio, Sandro Campagna, Roberto Calcaterra, Mario Fiorillo, Franco Porzio, Amedeo Pomilio, Ferdinando Gandolfi, Massimiliano Ferretti, Carlo Silipo, Gianni Averaimo. Allenatore: Ratko Rudic