Una bella storia, una storia olimpica, una pagina che racconta la forza, l’energia e il valore dello sport. Lo sport come momento di festa, condivisione ed anche pace. E’ la storia di Monica Puig, Portorico, numero 34 al mondo nelle classifiche WTA.
Si presenta alle Olimpiadi di Rio de Janeiro senza alcuna possibilità di arrivare a medaglia, ma a volte l’Olimpiade ci regala storie magiche.E così Monica sconfigge agevolmente la slovena Hercog 6-3 6-2, la russa Pavlyuchenkova 6-3 6-2. Agli ottavi ecco la testa di serie numero 3 del torneo, la spagnola Muguruza che ha appena vinto il Roland Garros: finisce 6-1 6-1, senza storia per la portoricana.
Intanto a Portorico si inizia a sognare: quando Monica scende in campo il paese si ferma e tutti sono sintonizzati con Tv o telefonini per vedere la corsa della loro eroina. Ai quarti c’è la tedesca Siegemund, ma ancora una volta la Puig non sbaglia nulla: 6-1 6-1. Doveva esser un torneo dominato da Serena Williams, ma la campionessa americana sbaglia tutto contro la Svitolina agli ottavi aprendo la strada a possibili outsider. Alle semifinali oltre alla portoricana Puig, giungono la ceca Petra Kvitova, la statunitense MAdison Keys e la tedesca Angelique Kerber. E la corsa di Monica non si ferma: con la Kvitova è 6-4 1-6 6-3. Puig in finale, Portorico in festa. La tedesca Kerber è l’ultima avversaria, la tedesca che ha vinto l’Australian Open e che vincerà l’US Open.
Ma quel giorno, quel 13 Agosto 2016, Monica non gioca solo per sè stessa, gioca per qualcosa di più grande, gioca per Portorico, per il suo paese. Il pubblico di Portorico riempie l’Olympic Tennis Centre: bandiere ovunque, pubblico rumorosissimo. “Si se puede” viene ripetuto all’infinito dai centroamericani che sventolano fieri le loro bandiere. E Monica vince, vince 6-4 4-6 6-1. Vince e scoppia a piangere perchè sa che entrerà per sempre nella storia del suo paese: è il primo oro e il primo oro non si scorda mai. Canta l’inno ad alta voce: lo aveva imparato e ripetuto più volte il giorno prima pensando all’emozione del momento. E’ senza parole, non ci crede ma poi realizza che quella medaglia il giorno dopo sarà sul suo comodino.
E c’è una storia nella storia in questo trionfo di questa ragazza bella, determinata, forte, decisa. Portorico sta vivendo un periodo molto difficile: non esiste giornata senza scontri armati, omicidi, ferimenti, violenza. Poi c’è un giorno in cui in tutta Portorico si registrano zero episodi di violenza: è il 13 Agosto 2016, il giorno in cui Monica Puig porta la prima medaglia d’oro olimpica a Portorico
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