INTERVISTA DI ROBERTO VALLALTA E LAURA CASTRUCCI
La settimana scorsa sono usciti i nominativi della squadra che ai Giochi Olimpici di Tokyo rappresenterà il gruppo dei rifugiati. E tra loro Luna e Mahdi, due degli atleti allenati da Niccolò Campriani, leggenda azzurra del tiro a segno.
Abbiamo contattato Niccolò che ci ha raccontato questa splendida storia
Niccolò’, come nasce quest’idea?
“Subito dopo Rio ho pensato di contribuire a questo progetto che mi aveva colpito durante i Giochi brasiliani. Ho fin da subito cercato di raggiungere i miei Sponsor, nella speranza che potessero aiutarmi. La risposta da parte della comunità sportiva è stata immediata: in poche settimane avevo tutto il materiale per partire. Tra questi, ci tengo a nominare Abhinav Bindra, il primo e unico oro olimpico della storia dell’India che, grazie ad un crowdfunding, ha contribuito a finanziare il mio progetto. Quando ho realizzato di avere i fondi necessari, ho aperto le selezioni e, grazie all’aiuto e al sostegno degli operatori sociali, abbiamo identificato 15 ragazzi. A marzo 2019 abbiamo scelto i tre rifugiati con cui abbiamo iniziato il viaggio verso Tokyo: Luna, Mahdi e Khaoula. In 500 giorni volevamo arrivare ai giochi: una sfida nella sfida per questi ragazzi con tante storie alle spalle”.
Tu usi spesso la frase: “Ho voluto dare indietro quanto ho ricevuto dallo sport”
“È l’esigenza di dare un senso a tutte le ore di allenamento e sacrifici. Non voglio dire che ne sia valsa la pena solo per il numero di medaglie. Certamente, quello che sto facendo non avrei potuto farlo senza quei titoli, ma questo progetto mi permette di dare un valore aggiunto a quei 16 anni di fatica”.
Chi sono Mahdi e Luna?
“Non sappiamo tanto delle loro vite. All’inizio eravamo curiosi di conoscere, poi non più, ciò che conta è il presente. E il presente è la partecipazione olimpica: con l’Afghanistan per Mahdi (dopo un percorso di regolarizzazione), con i rifugiati per Luna. Poi c’è Khaoula che alla fine non è stata selezionata, ma spero continui ad allenarsi per arrivare a Parigi. Per tutti, però, è importante sottolineare che hanno continuato le loro attività lavorative, su questo sono stato chiaro fin dall’inizio: la vita andrà avanti anche dopo il sogno Olimpico”.
Quali sono le caratteristiche vincenti, di uomini e di sportivi, di Luna e Mahdi
“Nello sport la persona si riflette nell’atleta che sei. Loro sono persone che hanno necessità di sognare, nella vita e nello sport; hanno trovato e continuano a cercare la speranza dove altri non la vedono. E il tiro è uno sport particolare, perché ogni colpo è un fallimento e ad ogni colpo ti puoi migliorare: è la continua ricerca della perfezione e del gesto perfetto. In questo è stato molto d’aiuto anche il counseling psicologico, che abbiamo garantito loro dall’inizio di questa esperienza”.
Com’è stato quando avete comunicato la decisione?
“C’era molta commozione, anche per le storie che fanno da contorno alla partecipazione olimpica: le loro famiglie, i loro genitori potranno vederli sfilare alla cerimonia e gareggiare alle Olimpiadi. E poi c’è quell’aspetto che caratterizza le Olimpiadi: ai giochi tutti sono allo stesso livello, tutti sono uguali: è il potere dello sport”.
Parlando di te: tornerai a sfilare in una cerimonia, e i rifugiati, come da tradizione, sfileranno subito dopo la GreciaIo ho sfilato solo a Pechino e sarà bello, se sarà possibile, tornare a sfilare a Tokyo. Ma al momento stiamo pensando alla preparazione, faremo tre giorni a Doha, e a tutti i preparativi. Poi Luna farà la prima gara dell’Olimpiade quindi vedremo come organizzarci rispetto alle tempistiche”.
E dopo Tokyo: cosa farà Niccolò Campriani e cosa faranno i rifugiati?
“Io spero già prima di Tokyo di comunicare chi prenderà il testimone di questo progetto (NdR: Juan Carlos Holgado, oro nell’arco a Barcellona 1992, ha preso il testimone il 17 giugno). E poi al momento non ho ancora deciso. Mi piacerebbe che altri campioni dello sport prendessero esempio da questa esperienza; io sono disponibile a fornire tutte le informazioni necessarie per avviare il tutto. Per Luna, Mahdi e Khaoula il vero lieto fine sarà ottenere la cittadinanza”.
Allora saremo tutti davanti alla TV il 24 luglio per la gara di carabina femminile: ci sarà Luna e ci sarà la leggenda olimpica Niccolò Campriani. Ciao e grazie
“Ciao e grazie a voi”