Rikako Ikae ha 19 anni, si sta dimostrando una delle più forti farfalliste asiatiche, a 16 anni ha già vinto medaglie mondiali in vasca corta.
È febbraio 2019 e Rikako si sta allenando duramente per il suo grande sogno: i giochi Olimpici di Tokyo 2020, nel suo amato paese, a casa sua, nella città dove è nata.
Rikako in quel febbraio è in tournée in Australia, gli allenamenti sono duri, ma lei si sente molto stanca, troppo stanca per il suoi 19 anni. Torna in Giappone, fa degli esami e la diagnosi sconvolge il mondo del nuoto: Rikako ha la leucemia.
Iniziano mesi durissimi di ospedale, terapie e di sogni di tornare in vasca, non più a Tokyo, ma chissà, forse a Parigi 2024. I mesi di ospedale sono dieci, le paure sono tantissime.
Poi arriva il Covid, arriva il rinvio di Tokyo e Rikako superato il dramma, torna in piscina e lentamente torna a sentire il sapore dell’acqua e del cloro. Tokyo è posticipata di un anno e lei torna a sognare l’Olimpiade in casa.
Con la storia arriviamo ad Aprile 2021 e alle qualificazioni: il tempo c’è, la forma anche e per Rikako è Tokyo 2020. È il sogno impossibile che diventa la realtà, è il miracolo dello sport.
E il 24 luglio sarà il giorno della sua definitiva rinascita, Rikako torna a casa sua, nel suo mondo, nel momento più bello. Partecipa alle batterie della staffetta 4×100 stile libero: il Giappone finisce sesto nella sua batteria e viene eliminato. Rikako è la migliore delle sue chiudendo con 53”63 la sua frazione, ma non basta.
C’è la delusione sportiva ma c’è la gioia di una vita che riparte con tanti sogni: perchè Rikako ha soli 21 anni, ha vinto una leucemia e Parigi non è così lontana.
Storie di sport, storie di vita, storie di Olimpia. Come quella di Rikako IkeeS