La scherma che dal 1992 ci regala medaglie d’oro all’individuale a Tokyo non ci ha dato il gradino più alto del podio.
Nell’ultima gara del programma individuale ci ha provato un bellissimo Daniele Garozzo, testa di serie numero 5 del torneo, non partito con i favori del pronostico ma che forse prima della finale sognava la doppietta dei sogni dopo l’oro di Rio.
Un percorso iniziato nella notte italiana contro l’egiziano Hassan con un facile 15-6. Poi le difficoltà sono aumentate ad ogni incontro: pathos ed emozione come quelle che la scherma ci sa regalare.
Il cammino è proseguito agli ottavi contro il giapponese Matsuyama una vittoria 15-14 dopo il recupero del nipponico dal 10-14. Ai quarti il francese Lefort: match teso e nervoso con cartellini rossi e crampi: ma alla fine Garozzo vola in semifinale e si ritrova favorito. Dei quattro è il migliore, e forse sale la pressione.
In semifinale altra sfida complessa contro l’altro giapponese Shikine e altra vittoria per 15-9. Sembra fatta, la vittoria sembra prendere la strada dell’Italia.
In finale c’è la rivelazione del torneo: l’atleta di Hong Kong Cheung Ka Long. Parte forte Garozzo e vola sul 4-1 poi si spegne. Ma si spegne per la gara perfetta dell’avversario che vince e merita la vittoria tirando in modo eccezionale. E si spegne per i crampi che già lo avevano colpito ai quarti.
La sconfitta è parte dello sport ma a volte può far male: lo testimoniano le lacrime di tristezza di fine incontro di Garozzo che sognava l’oro, sognava la doppietta, sognava l’Olimpo dello sport. E ci è arrivato vicinissimo.
5 anni di preparazione e sacrifici, anni di allenamento e rinunce, anni di fatiche: non è un secondo posto che cambia la grandezza di un campione, anzi a volte un secondo posto rende ancora più grandi.
E Daniele avrà tempo, magari a Parigi, di riprendersi quella doppietta mancata per un nulla. Ma oggi è giusto festeggiare uno splendido argento: perchè è comunque una medaglia che brilla.
Tokyo, 26 Luglio 2021: fioretto maschile. Daniele Garozzo è medaglia argento.
Grazie Daniele
Foto copertina: Getty