E’ stata un’indimenticabile domenica di atletica, una domenica in cui Jacobs e Tamberi hanno riscritto la storia dello sport italiano e mondiale.
Ma non c’è stata solo Italia nella giornata olimpica di Tokyo: è stato battuto un record del mondo storico, uno di quelli che si pensavano “impossibili” da battere.
E’ la storia di Yulimar Rojas e del suo salto nel futuro nella finale del triplo femminile. E’ il 1995, sono i mondiali di Göteborg e c’è l’Ucraina Inessa Kravets che in finale vola a 15m50, un record che sembra fare un salto nel tempo.
E lo farà perchè passano 26 anni prima che quel muro venga abbattuto. E’ la finale olimpica di Tokyo 2020: l’impresa è nell’aria perchè la venezuelana Yulimar Rojas ha un personale di 15m41. Yulimar è stata argento a Rio e oro mondiale a Parigi e a Doha, è stata eletta atleta dell’anno nel 2020 (la prima donna a vincere questo premio) e a Tokyo vuole quel record per lei e per il suo paese.
Lei che è nata nelle zone rurali povere attorno a Caracas e che ha iniziato presto a saltare e a correre sognando di diventare grande. Lei che si è poi trasferita in Spagna, a Guadalajara dove vive, per allenarsi con Ivan Pedroso leggenda cubana del lungo.
La gara di ieri è stata un autentico dominio. Il primo salto a 15m41 ha chiuso la contesa in quanto nessuna della avversarie, a cominciare dalla portoghese Mamona, poteva contrastarla. Poi salti normali fino all’ultimo, quello che cambia la storia.
La Rojas ha l’oro in tasca, è sorridente e prende la rincorsa. E’ un volo incredibile: hop, step e jump sono perfetti, la pedana rasenta la perfezione.
Quando cade sulla sabbia il mondo ha capito: si aspetta solo la bandierina bianca che definisca la regolarità del salto. Ed ecco la bandiera bianca, ecco la misura: è 15m67, è record del mondo, è salto nel futuro dello sport.
Le sue parole sono belle e semplici: “nell’ultimo salto ho voluto dare tutto, mi sono focalizzata nel dare il mio meglio, godendo il salto: mi ha reso felice, sono felice.”
Tokyo, 1 agosto 2021: è la finale del triplo femminile, è Yulimar Rojas, è oro olimpico, è record olimpico, è record del mondo. E’ storia.