Da ieri un nuovo nome è e sarà impresso per sempre nella grande storia di Olimpia: è il cubano Mijain Lopez Nunez, medaglia d’oro nella lotta greco-romana categoria 130kg per la quarta volta consecutiva.
E’ questa la clamorosa storia di un campione di 39 anni che dopo queste Olimpiadi si ritirerà. Voleva lasciare con un oro e così è stato per una storia eterna.
Nato a Pinar del Rio nella Cuba occidentale, ha vissuto gli anni di infanzia e poi adolescenza trasportando casse di frutta e animali nei villaggi vicini: è forse così che ha sviluppato una forza tale da renderlo imbattibile. Ed imbattibile è stato da Pechino a Tokyo in un viaggio nel mito olimpico.
La sua prima Olimpiade fu ad Atene dove venne sconfitto dal russo Baroyev, il primo grande rivale di Lopez Nunez. Poi da Pechino non c’è più stata storia.
Nel 2008 la rivincita contro il russo Baroyev che viene sconfitto con un netto 6-1: in quell’edizione Lopez Nunez fu anche portabandiera e dichiarò fin da subito che non aveva alcuna alternativa all’oro.
A Londra altro percorso netto e vittoria finale contro l’estone Nabi per 3-0. In tutto il torneo Lopez Nunez non subisce neppure un punto.
A Rio 2016 cambia la categoria, sempre pesi massimi, ma la categoria viene spostata da 120 a 130. Il risultato non cambia. Per Lopez Nunez è ancora trionfo: questa volta in finale viene demolito il turco Kayaalp con un punteggio di 6-0. E anche a Rio, Lopez Nunez subisce zero punti.
Con la storia arriviamo a Tokyo 2020 e al Makuhari Messe. E’ l’ultimo canto di Mijain, è l’ultimo capitolo di un meraviglioso libro di sport, è l’occasione per scrivere il proprio nome accanto a quelli del velista Paul Evstroem, del lottatore Kaori Icho, del nuotatore Michael Phelps, del velocista Carl Lewis e del discobolo Al Oerter.
Ed anche qui l’incredibile storia non cambia. Il percorso di Lopez Nunez tra l’1 e il 2 agosto è semplicemente poesia. 9-0 al rumeno Ciurario, 8-0 all’iraniano Mirzazadeh, 2-0 al turco Kayaalp e infine in finale 5–0 al georgiano Kajaja, rivale ed amico.
E’ ancora medaglia d’oro, è ancora capolavoro olimpico per “El terribile” come viene chiamato nel mondo della lotta. E’ la conclusione di una carriera infinita in cui il cubano ha portato in due occasioni la bandiera alla cerimonia d’apertura: lui che ama il suo paese, lui che ha dedicato le vittorie a Fidel Castro.
Rimane il rammarico di una Makuhari Messe senza pubblico, ma il poco pubblico presente ha tributato un lungo applauso a uno dei grandissimi dell’Olimpismo. Ma siamo certi che tutta Cuba in quei momenti si sia alzata in piedi ad applaudire uno dei suoi più grandi eroi.
Tokyo, 2 agosto 2021, è la Makuhari Messe, è l’ultimo canto di una leggenda olimpica, è la medaglia d’oro di Mijain Lopez Nunez, il quarto oro consecutivo nella lotta greco-romana categoria 130kg.
Nell’Olimpo dello sport, leggenda per sempre
Foto: Getty Images