L’Olimpiade ci racconta spesso grandi storie, storie di vittorie, storie di imprese, storie di gioia. Ma l’Olimpiade ha anche momenti, e tanti, di sconforto, di rabbia, di sogni durati anni e sogni spenti in pochi minuti o secondi. E’ lo sport, la sua bellezza, la sua a volte ingiustizia.
E’ la storia del nostro Angelo Crescenzo arrivato a Tokyo con un bagaglio ricco di speranze nel kumite 67kg, specialità di karatè, e con un titolo mondiale vinto nel 2018.
L’esordio è con il venezuelano Delgado e all’ultimo minuto Angelo subisce un colpo violento. Cade, si rialza e prosegue l’incontro. Torna negli spogliatoi e il medico nota uno stato di confusione: il nostro karateka non ricorda cos’è successo. E non può continuare.
Finisce così un sogno.
Poi la bella notizia, la TAC è negativa, non ci sono problemi. Rimane solo la sconfitta e quel sogno infranto troppo presto dopo 5 anni di attesa. Con l’ulteriore delusione: il karatè non sarà sport olimpico e Parigi e chissà se Angelo potrà calcare ancora una pedana a cinque cerchi.
Queste le sue parole, sincere e sentite, parole di un uomo e di un campione, triste, ma che sa apprezzare altri valori della vita
“Cara vita sei stata davvero dura con me. Non è facile trovare le parole per descrivere questo momento, ma devo trovare la forza per rasserenare tutti voi. Finisce qui la mia Olimpiade… troppo presto per quanto ho sudato! Ho lavorato quattro anni per arrivare ad oggi qui, pronto a lottare per quella medaglia; ma poi ancora una volta il destino mi è venuto contro! Il mio cervello ha subito un colpo e ha deciso di spegnersi. Poteva essere un istante, invece è rimasto spento per circa 30 minuti. Non chiedetemi cosa sia successo, come sono arrivato a fine incontro, come sono sceso dal tatami o cosa sia successo dopo… perché non saprei rispondervi. So solo che gli “angeli” del mio staff sono intervenuti tempestivamente ed ora eccomi qui. I risultati della prima TAC sono negativi, ora attendiamo di capire cosa succederà nei prossimi giorni. Con oggi, in modo surreale, è svanito il mio sogno olimpico; ma allo stesso tempo ho ricevuto straordinario calore da tante persone che mi hanno seguito e si stanno preoccupando per me. Grazie per il vostro supporto! Ah, quasi dimenticavo…. BUON COMPLEANNO A ME”
Forza Angelo, noi continueremo a seguire i tuoi sogni e chissà magari quei 5 cerchi potranno tornare a Los Angeles