Se un giorno vi chiedono che cos’è la perfezione rispondete con assoluta certezza di guardare la finale olimpica dei tuffi piattaforma femminile di Tokyo 2020.
E’ la storia di Hongchan Quan, una storia di sport, ma anche una storia difficile di una Cina rurale. Quan ha 14 anni, la guardi negli occhi e vedi in lei una bambina semplice, forse un pò timida, quasi impaurita di trovarsi a giocarsi una finale olimpica.
Hongchan è l’atleta più giovane della spedizione cinese a Tokyo 2020, non ha ancora un palmares proprio per la sua giovane età. La piattaforma femminile 10m è sfida tra cinesi: la Quan e la Chen. Nei preliminari il miglior punteggio è della Chen con 390,70 davanti alla Quan con 364,45.
Poi la semifinale inizia a far vedere tuffi perfetti della Quan che chiude la serie di tuffi con 415,65 davanti alla Chen.
Ci si aspetta una battaglia punto a punto nella finale invece la Quan realizza qualcosa di sensazionale, qualcosa destinato a rimanere per sempre nella storia dei tuffi. Quan è in testa dopo il primo tuffo ma il tempo si ferma alla seconda serie. E’ un triplo salto mortale e mezzo indietro raggruppato ed è la perfezione assoluta: tutti i giudici danno 10. E’ un tuffo sensazionale che lascia il mondo senza fiato. Il 10 perfetto con la mente che vola un pò al 10 della Comaneci a Montreal 1976.
Ma non sarà l’unico tuffo clamoroso: perchè Quan chiuderà la gara con il punteggio mostruoso di 466,20, perchè ognuno dei 6 tuffi avrà qualche 10 nei punteggi, perchè la bambina prodigio rasenta la perfezione ad ogni volo da quei 10m. E lo fa con la semplicità e forse l’ingenuità dei 14 anni.
La Chen chiude seconda con 425,40, l’australiana Wu terza con 371,40 a quasi 100 punti dalla Quan.
E qui finisce la storia di sport e inizia la storia umana della cinese. La Quan nasce nel villaggio di Maihe, nella Cina meridionale e lì vive con i genitori, famiglia umile di contadini che lavora la terra con dignità e senso del dovere.
Da qualche anno purtroppo la mamma è malata, ma non può accedere alle cure migliori perchè mancano i soldi. E così la poco più che bambina Quan capisce che le sue prime vittorie possono portare a casa soldi e opportunità per la mamma: e le prime vittorie arrivano e con esse anche i primi sorrisi di mamma e papà.
Ed ecco Tokyo, ecco la vittoria surreale nella finale, ecco quel premio in denaro che può davvero cambiare la vita della famiglia di Hongchan. Dal punto di vista sportivo perchè la Quan è già proiettata nel mito di Olimpia e dal punto di vista umano perchè con questi soldi la mamma potrà accedere alle cure e magari vivere ancora a lungo e vedere i tanti successi della figlia.
Sono tutti felici nel Team Cina per questo oro, eccetto lei che anche nel podio mostra quel sorriso che fa vedere la tristezza per la mamma che non sta bene, ma una tristezza che lei, con la sua vittoria potrà cambiare.
Tokyo, 5 agosto 2021, è l’Aquatic Centre, è una prestazione mostruosa di Hongchan Quan nella piattaforma 10m femminile, è una speranza di vita e di sogni per la mamma malata. Nella speranza che sia una favola a lieto fine. Una storia olimpica di sport, vita e speranza ci arriva dalla Cina