E’ la medaglia numero 39, è la medaglia nella lotta, uno degli sport dalla tradizione più olimpica. Una medaglia forse inattesa per questo importante, significativa e dal valore simbolico. E’ il bronzo di Abraham Conyedo, lottatore italo cubano, nella lotta libera categoria 97kg
Il movimento della lotta non chiude a zero e questo può aiutare una ripartenza. E tutto ciò grazie a un lottatore dal grande valore che nel momento più importante ha saputo trovare il colpo decisivo.
Per Abraham Conyedo Ruano il torneo è iniziato il giorno precedente con una bella vittoria agli ottavi di finale contro il rumeno Saritov con il punteggio di 6-1. Poi ai quarti nulla da fare contro lo statunitense Snyder: un netto 0-6 con un Conyedo mai entrato in partita.
Per L’italocubano rimane aperta la porta del bronzo tramite i ripescaggi. E così il giorno successivo ecco la sfida con il canadese Steen e la vittoria 4-2.
Si arriva così alla finale per il bronzo: quella che può riscattare il torneo di Conyedo, quella che può riscattare l’Olimpiade della lotta.
Avversario è il forte turco Karadeniz. Il nostro portacolori va subito sotto 2-0 con il turco che si difende senza grossi e per Conyedo c’è una montagna da scalare. La seconda ripresa inizia come la prima: il turco in controllo, l’italiano che ci prova anche in modo confusionario. Poi Conyedo guadagna un punto e infine a 40 secondi dal termine, l’attacco che cambia la storia: è una mossa da 4 punti a cui se ne aggiunge un altro per il ricorso perso a una richiesta di challenge. Finisce in gloria, finisce 6-2 per Conyedo che vince un bronzo ormai insperato: ed è festa per il team del nostro campione italocubano.
Ed è una dedica forte quella di Conyedo: “è tutta per me, per tutto il lavoro di questi 5 anni”. E gli crediamo, sono stati anni durissimi per tutti, ancora più difficili per chi fa sport da combattimento. E poi il ruolo dell’allenatore che per Conyedo è come un padre: quell’allenatore che crede in lui da ormai 15 anni e con cui si è creato un rapporto meraviglioso,
E’ questa la bella storia di Abraham Conyedo, nato a Santa Clara a Cuba nel 1993 e diventato italiano per meriti speciali. Un ragazzo che ama il mare, legato alla famiglia, che ama la moda, molto presente nei social e un ragazzo con una forte fede in Dio. Persino nella scheda CONI Conyedo definisce la religione come “una declinazione irrinunciabile della quotidianità”. Anche l’ultimo post nei social network parla della presenza di Dio nella vita del cubano.
Un campione di 28 anni che può continuare, che deve continuare perchè Parigi non è così lontana e perchè c’è uno splendido bronzo da migliorare.
Tokyo, Makuhari Masse, 7 agosto 2021: è la lotta libera, è la categoria 97kg, è uno splendido bronzo per Abraham Conyedo