19 settembre 1922: nasce Koprivnice (ex Cecoslovacchia), “la Locomotiva Umana”, nasce Emil Zatopek uno dei più grandi nella storia dell’atletica leggera, uno dei più grandi dello sport di tutti i tempi.
A 100 Anni dalla sua nascita, noi ricordiamo i suoi sette giorni di Helsinki 1952, i giorni in cui Zatopek diventa leggenda.
Helsinki, stadio olimpico, 20 Luglio 1952. E’ il giorno della finale dei 10000 metri. Zatopek è il campione olimpico in carica e in Finlandia vuole ripetersi. E c’è un motivo in più per cui Emil proprio lì vuole confermarsi: la Finlandia è la terra del suo idolo, quel Paavo Nurmi che dominò la scena a cavallo della prima guerra mondiale. Zatopek è favorito, ma dopo anni ininterrotti di vittorie ha perso l’imbattibilità poche settimane prima dei giochi e questo ha dato carica in più agli avversari.
Ma nei 10000 Olimpici non c’è storia: dopo soli 3km Zatopek aumenta il ritmo e spezza la resistenza dei rivali. Si staccano tutti, l’ultimo dei quali è il francese Mimoun, uno dei più temuti dal campione cecoslovacco. E’ oro per Zatopek, argento per Mimoun che giunte staccato di 16 secondi. E’ il primo passo nella leggenda
Helsinki, Stadio Olimpico, 24 Luglio 1952, il giorno dei 5000 metri, la gara più complessa per la locomotiva. La corsa molto tattica, i ritmi non sono altissimi e all’ultimo giro sono in tre a giocarsi l’oro: si arriva allo sprint bellissimo in cui Zatopek vince davanti allo stesso francese Mimoun e al tedesco Schade. E’ il secondo oro in una giornata indimenticabile per la famiglia Zatopek.
Pochi minuti dopo l’arrivo dei 5000, Dana Ingrova vince la finale del giavellotto. Dana è la moglie di Emil. E l’abbraccio tra i due è uno dei momenti iconici dello sport mondiale.
Helsinki, 27 Luglio 1952. Zatopek era già un campionissimo, era già mito, aveva già vinto tutto. Ma Zatopek non aveva mai corso la maratona, la gara che forse più di altre rappresenta il mito dell’Olimpiade. L’atleta cecoslovacco fa spesso allenamenti lunghi e massacranti di 40km, ma la maratona in gara non l’ha mai provata. Parte fortissimo il favorito inglese Peters con ritmi folli nei primi 10 km. Poi al km 15 Zatopek lo raggiunge e gli chiede se il ritmo non sia troppo veloce: l’inglese, tra orgoglio e sfida, dice di no. Al km 30 Zatopek aumenta il ritmo e rimane solo: Peeters crolla tra i crampi, Cox e Gorno non reggono il passo. E la leggenda diventa realtà: Zatopek continua la sua folle corse e vince l’oro anche nella Maratona. Oro nei 10000, oro nei 5000, oro in Maratona. Passano oltre due minuti prima che arrivi l’argentino Gorno: al suo arrivo Zatopek si è già messo la tuta, non sembra neppure tanto stanco.
Ed è bello che dentro lo stadio ad aspettarlo ci sia Paavo Nurmi: la leggenda incontra la leggenda in un clamoroso momento di sport.
E’ la storia di un fenomeno dello sport. La storia di un ragazzo che inizia a correre quasi per gioco a una gara organizzata dalla fabbrica per cui lavora: e fin da subito dimostra le sue doti. Ma poi arriva la guerra, con la morte e la sua follia. Emil continuava ad allenarsi, convinto che un giorno sarebbe tornato a gareggiare su palcoscenici importanti, lontani dalla guerra: ed è così. Emil è ossessionato dall’allenamento: 4 ore al giorno, in qualsiasi condizione atmosferica, e tante ripetute che aumentano la sua forza.
La sua corsa non è elegante: anzi è sgraziata. La testa è quasi sempre piegata, lo sguardo ha sempre una smorfia di dolore: e per questo viene chiamato la locomotiva umana. Tra il 1946 e il 1956 vince tutto, e tocca l’apice ai giochi di Helsinki.
Storica la sua frase: “un corridore deve correre con i sogni nel cuore, non con i soldi nelle tasche”.
Dopo la carriera sportiva diventa un personaggio di spicco in Cecoslovacchia ed è firmatario del manifesto di Dubceck, uno degli eroi della Primavera di Praga. Questo, con l’intervento militare sovietico, lo porta a dover lasciare la capitale ed andare a lavorare in miniera. Solo dopo il 1989 Zatopek riacquista la fama e la dignità che un campione come lui deve avere. Un campione nello sport, un campione nella vita. Quando muore nel 2000, tutti a Praga piangono la sua morte.
Emil Zatopek è stato uno dei più grandi sportivi della storia. E a Helsinki, in quei giochi Olimpici del 1952, è diventato semplicemente leggenda: oro nei 10000, oro nei 5000, oro in Maratona.
100 anni fa nasceva “la Locomotiva Umana”, Emil Zatopek.