Pechino, 11 Agosto 2008. E’ il Beijing Science and Technology University Gymnasium, è la finale dei 57kg femminili del programma olimpico dello judo. E’ il giorno che vale una vita sportiva per Giulia Quintavalle
Giulia ha 25 anni, è nata a Rosignano, in provincia di Livorno e pratica judo da quando ha 4 anni. Giulia vive sul tatami, ama appoggiare i piedi nudi, ama gareggiare, ama questo sport simbolo di una cultura di rispetto per l’avversario e per il corpo. Fino a quel momento Giulia ha vinto un bronzo ai Giochi del Mediterraneo e uno ai Mondiali Militari, ma per quell’Olimpiade sente che c’è una grande occasione. Si è qualificata un anno prima ed ha avuto tutto il tempo per preparare al meglio il torneo olimpico.
L’inizio del torneo è da brividi: contro di lei la tedesca Bonisch, campionessa olimpica e con due argenti mondiali. Giulia la sconfigge abbastanza nettamente e in cuor suo capisce che questo 11 agosto può esser una giornata speciale. E’ necessario un koka al secondo turno contro la mongola Ngabat Bo; ai quarti arriva il secondo capolavoro di giornata contro la francese Harel.
Ora Giulia è in semifinale, ora Giulia sogna quel podio che aspetta da una vita sportiva.
In semifinale c’è l’australiana Pekli ed anche un piccolo dolore al gomito destro: e Giulia vince ancora garantendosi l’accesso alla finale olimpica.
E’ circa mezzogiorno in Italia quando il momento sportivo più importante della carriera arriva per la judoka livornese: è la finale contro l’olandese Gravenstijn. E’ una finale bellissima: il primo vantaggio per la Quintavalle arriva per passività dell’olandese, poi arriva uno splendido yuko. L’olandese cerca il tutto per tutto; a 7 secondi dalla fine la Quintavalle si fa un segno della croce quasi ad esorcizzare la beffa di un colpo finale dell’olandese. Che non arriva. Per Giulia Quintavalle è oro olimpico: è il primo oro per il judo al femminile, è un momento storico per il judo italiano (Fijlkam Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali).
Ed è un momento ancora più bello perchè è la medaglia 500 per l’Italia alle Olimpiadi. Magari questo Giulia in quel momento non lo sapeva, e forse neanche le interessava, però anche questo aggiunge storia a quella splendida giornata di Pechino.
E’ la storia di una campionessa, di una donna e di una mamma: una campionessa innamorata del tatami e di tutte quelle emozioni che questo sport può regalare. Emozioni che sono vittorie e sconfitte, risate e pianti, amici e amori. Una campionessa che aveva due miti sportivi, Jury Chechi e Fabrizio Mori. E con due modelli da seguire, i genitori.
Una storia bellissima, quella di Giulia Quintavalle, oro olimpico nel judo 57kg a Pechino 2008. E come direbbe Vasco… Brava Giulia!