E’ la stagione 1994-95. C’è tanta attesa per il nostro campione che dopo il terzo posto dell’anno precedente vuole puntare deciso alla Coppa del Mondo Generale. Albertone ha già ottenuto tre secondi posti dietro a Zurbriggen, Accola e Girardelli ed ora vuole quella coppa di cristallo. E’ un anno speciale perchè è anche l’anno dei mondiali di Sierra Nevada: il campione bolognese ai mondiali non ha mai brillato e dopo i tanti trionfi olimpici sogna anche quel titolo.
La stagione inizia a inizio dicembre sulle nevi francesi di Tignes e Tomba dopo un gigante chiuso al quarto posto dopo una splendida rimonta nella seconda manche, vince subito il primo slalom speciale. Inizia così un anno semplicemente meraviglioso di Alberto, un anno che entra nella leggenda sportiva del campione bolognese.
Dopo Tignes Tomba vince anche al Sestriere tra una folla in delirio per l’Albertone nazionale. Poi il 20 Dicembre a Lech ecco uno dei capolavori di Tomba, di quelli che hanno fatto innamorare l’Italia intera: dopo la prima manche Alberto è al comando ma a metà della seconda incrocia le punte degli sci, cade, ma con un colpo di reni che va oltre le leggi della fisica si rimette in piede, aumenta la velocità, scende come un Dio e vince la terza gara. E’ poi la volta della Gran Risa in Alta Badia: la folla è oceanica, sono brividi ad ogni porta. E Tomba vince il primo gigante della stagione dicendo agli avversari che quello è il suo anno.
L’anno nuovo si apre con dimostrazioni di forza impressionanti a Kranjska Gora e Garmisch: tutti i templi dello sci sono domati dalla classe senza tempo del fenomeno bolognese. E tutto il mondo applaude le discese perfette del nostro Albertone.
Kitzbuhel, Wengen e Adelboden: altre tre tappe del capolavoro azzurro. Sono altre tre vittorie, altri tre trionfi, altre tre dimostrazioni delle doti infinite di Tomba. A Wengen, con Tomba sul podio, viene suonata la nona di Beethoven in onore delle nove vittorie stagionali. Ormai la Coppa del Mondo sta volando verso l’Italia vent’anni dopo i successi di Thoeni e Gros.
Si diceva che il 95 era l’anno dei mondiali di Sierra Nevada. Un Tomba così sarebbe imbattibile, ma i mondiali vengono rinviati per mancanza di neve: sembra svanire il sogno mondiale di Alberto che dovrà aspettare un altro anno. Sappiamo tutti come andrà a finire nel febbraio 1996 nelle montagne iberiche: sarà oro e oro.
La stagione di Coppa del Mondo si chiude a Bormio. Tomba vorrebbe vincere il titolo in una sua gara, ma invece vince senza scendere in pista il 15 Marzo. E’ il giorno della discesa, è il giorno in cui l’unico che potrebbe ancora sconfiggerlo, Marc Girardelli, finisce diciassettesimo. Alberto Tomba ha vinto la Coppa del Mondo. Ma non finisce il suo show: vince il gigante e poi l’ultima gara della stagione, dopo esser uscito nella prima manche dello Speciale, scende in abiti da spiaggia per il delirio dei propri tifosi. Una chiusura da star per una delle star più uniche della storia del Circo Bianco.
E’ questa la storia della Coppa del Mondo di un uomo che ha fatto sognare l’Italia intera: con Tomba la gente si fermava davanti alla TV, andava in ritardo a lavoro, usciva dalla classe per ascoltare in radio o in qualche TV nascosta a scuola le discese del nostro campione. Nei weekend poi Tomba incollava alla televisione: si pranzava con famiglia e amici, ma in televisione c’era lo sci e c’era Tomba.
Perché Alberto Tomba è stato una leggenda dello sport italiano, capace di vincere tre ori olimpici, due mondiali e una sensazionale Coppa del Mondo nel 1994-95.
Grazie Alberto per le emozioni che ci hai regalato
Foto di copertina: Wikipedia