Parigi, 19 Luglio 1900: è il giorno della Maratona della seconda edizione dei Giochi Olimpici. E’ un’Olimpiade curiosa: la durata è di 5 mesi e si svolge in concomitanza all’Esposizione Universale, ci sono gare ufficiali e non, insomma non è l’Olimpiade come la intendiamo oggi. E forse per questo alcune gare sono entrate nel mito Olimpico perchè ricche di un mistero che si è perso nel tempo.
La Maratona è una delle poche gare sempre presenti da Atene a Tokyo e quel giorno a Parigi si corre per prendere quella medaglia vinta dal mitico Spiridon Louis ad Atene 4 anni prima. E’ una gara che si svolge sui 40km e 260 metri e si corre nel centro di Parigi. E’ una giornata caldissima a Parigi, sono circa 40 gradi: correre alle 14:30 di un giorno di Luglio non è stata la scelta migliore. Alla partenza si attendono 20 atleti, ma si presentano in 13: è troppo caldo per correre.
Si parte e dopo i primi quattro giri all’interno dello stadio si esce nelle strade di Parigi. Qui è una giornata normale, non si è a conoscenza che c’è una maratona Olimpica e così gli atleti corrono tra pedoni, biciclette, tram e qualche animale. In testa ci va il francese George Touquet-Danis che rimane al comando per molti chilometri.
Fino al primo momento simbolico della gara: fa troppo caldo e il francese preferisce fermarsi a un bar a bere qualche bicchiere di birra. Al comando ci va così lo svedese Fast, uno dei pochi non francesi a correre in testa alla gara. Ma Fast sbaglia strada: chiede indicazioni ma un poliziotto indica a Fast la strada sbagliata (volontariamente o meno non lo sappiamo). E così lo svedese perde il primo posto. Il poliziotto, pentito per le indicazioni sbagliate, si suiciderà qualche giorno dopo in una storia drammatica che intreccia la storia olimpica.
Intanto nella gara olimpica arriva il momento di gloria per il “francese” (tra virgolette) Michel Theato. Si ritrova in testa e vola verso il traguardo. Il francese vince la medaglia d’oro olimpica davanti all’altro francese Champion e allo svedese Fast.
Ma le polemiche non finiscono qui. Al sesto posto arriva lo statunitense Nick Grant che esulta convinto dell’oro: nessuno in gara lo ha superato. Grant affermerà che il francese Theato, ha preso alcune scorciatoie che lo hanno portato alla vittoria, un’altra leggenda persa nel tempo olimpico. Anche l’altro americano Newton si lamenta di esser stato colpito da una bicicletta durante il percorso.
Ma il risultato non cambia: è oro per la Francia.
E’ tutto finito? No. C’è ancora un colpo di scena che scrive questa storia olimpica. Michel Theato, che all’epoca correva per il Racing Club Parigi, muore nel 1919. E come tante storie viene dimenticato: fino alla fine del secolo scorso.
E’ un tale Alain Bouille, uno storico francese, che scopre che Theato non era francese, bensì lussemburghese. Sarebbe il primo oro della storia olimpica di Lussemburgo, ben 52 anni prima di Joseph Bartel che vinse l’oro nei 1500m a Helsinki 1952. Nel 2004 viene così fatta richiesta al CIO di assegnare l’oro al Lussemburgo, ma la storia non cambia. Ancor oggi l’oro olimpico della maratona di Parigi 1900 è assegnato alla Francia.
E’ una storia persa nella notte dei tempi, ma è una storia olimpica dal grande fascino. E’ quella della maratona di Parigi 1900, vinta dal lussemburghese Michel Theato: ma quella medaglia è della Francia. Una pagina di sport lunga 123 anni