E’ la Workers Indoor Arena ad ospitare il torneo di Boxe a Pechino 2008: e nella bellissima rinnovata arena cinese, dedicata ai lavoratori, il 24 Agosto, ultimo giorno dei Giochi, si disputa la seconda giornata di finali olimpiche della Boxe. L’ultima finale in programma è quella dei super massimi e si disputa tra l’italiano Roberto Cammarelle e il cinese Zhang Zhilei.
Torneremo a quella giornata, ma prima facciamo un salto indietro nel tempo per raccontare chi è quel Roberto Cammarelle che si sta giocando il titolo olimpico. Roberto, milanese di Cinisello Balsamo, si è appassionato alla boxe a 11 anni; poi a 14 anni l’incontro con Biagio Perri e l’entrata nella società Rocky Marciano di Cinisello, e da lì è iniziato un percorso fatto di tante vittorie e poche, pochissime sconfitte. E’ già campione under 16 nel 1995 e poi inizia la lunga serie di vittorie ai campionati italiani categoria supermassimi.
Roberto diventa noto al grande pubblico ai Giochi di Atene quando ottiene il bronzo sconfitto in semifinale dal russo Povetkin. Dal 2004 in poi inizia il dominio del campione milanese che raggiunge l’apice con l’oro ai Mondiali di Chicago. Ora è tutto pronto per il sogno olimpico dove Cammarelle ci arriva da grande favorito. Ma con un problema: quella schiena che dal 2003 lo tormenta tra ernie e dolori, tra antidolorifici ed esercizi mirati.
Il percorso che porta Cammarelle alla finale di Pechino è sicuro, senza problemi: al primo turno un netto 13-1 al croato Tomasovic, al secondo 9-5 al colombiano Rivas. Per Cammarelle è già podio, ma non è quello l’obiettivo del nostro pugile. In semifinale gli avversari aumentano di livello ed anche Roberto aumenta le sue prestazioni: c’è il britannico David Price che al secondo round viene colpito da un gancio sinistro e finisce KO. E’ finale.
E con la storia torniamo a quel 24 Agosto: tutta la Cina sostiene Zhilei, l’arena è gremita di un pubblico impazzito per la finale col paladino di casa. Ma la finale è un capolavoro di Roberto Cammarelle che domina il cinese: già 6-1 dopo la prima ripresa, l’incontro non ha storia. E alla quarta ripresa arriva il KO. Cammarelle è campione olimpico. 20 anni dopo Parisi, l’Italia è nel tetto olimpico.
E non finisce qua la storia olimpico del talento scoperto da Biagio Perri: a Londra 2012 arriverà ancora in finale contro un tale Anthony Joshua. Cammarelle domina, per tutti è oro. Non per la giuria che “regala” l’oro a Joshua. Ma questa è un’altra storia.
Oggi vogliamo ricordare quello splendido oro di Pechino, l’oro di un ragazzo che ha affrontato la boxe in un modo diverso da molti altri. Per Cammarelle la boxe non è riscatto sociale perchè la sua è una famiglia semplice in cui si viveva bene. Per Cammarelle la boxe non è solo forza e pugni, è anche logica, intelligenza, cervello. E se nel ring Cammarelle colpisce con i pugni, fuori ha sempre dimostrato grande valore umano anche nell’aiutare quei bambini che vorrebbero avvicinarsi allo sport ma non possono: un’altra vittoria del campione milanese.
Pechino, 24 Agosto 2008: Roberto Cammarelle è campione olimpico nella categoria supermassimi